Libia, videoconferenza a quattro ma nessuno chiama l’Italia

ROMA – Barack Obama, David Cameron, Nicolas Sarkozy, Angela Merkel: gran consulto a quattro per la Libia a poche ore dall’importante vertice di Londra di oggi dove i Paesi impegnati nella missione faranno il punto sulle attività militari ma soprattutto dovrebbero delineare un piano di soluzione politica, una ‘’exit strategy’’ dalla crisi libica.

Ieri sera infatti a sorpresa Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia e Germania hanno annunciato una inusuale videoconferenza dalle quattro capitali che non è passata inosservata. L’Italia ‘’non conta più nulla’’, attacca subito il Pd commentando la mancata partecipazione di Silvio Berlusconi all’evento.


– Purtroppo dobbiamo rilevare che effettivamente, come dice il ministro La Russa, l’Italia sta pensando al dopo-Libia. Tanto pensa al dopo che oggi (ieri, ndr) c’è stata una video conferenza Sarkozy-Obama-Cameron-Merkel alla quale, con tutta evidenza, Berlusconi non è stato chiamato a partecipare – ha aggiunto Anna Finocchiaro, presidente del gruppo del Pd al Senato.


– Niente affatto, ha replicato immediatamente Franco Frattini -. L’Italia non sente affatto la sindrome dell’esclusione e poi – ha aggiunto il ministro degli Esteri – Usa, Gran Bretagna, Francia e Germania con questa videoconferenza non stanno decidendo nulla.


Ecco perchè Frattini non crede che l’Italia possa sentirsi ‘’isolata’’, soprattutto avendo il comando della missione navale della Nato. Per questo al Pd preferisce rispondere laconico:
– Se pensano che il bene dell’Italia è speculare sulla politica estera continuino a farlo…
Ma dopo che già dall’altro giorno la Germania si era tirata fuori dalla possibilità di elaborare un piano di soluzione politica a due con l’Italia, ieri la notizia della videoconferenza tra Washington, Londra, Parigi e Berlino non è certo piaciuta a palazzo Chigi che pur continua a sostenere la missione e si adopera per una rapida fine delle ostilità. Come dimostra anche il colloquio telefonico che Frattini ha avuto con l’ex rappresentante permanente della Libia alle Nazioni Unite, Abdurrahman Mohammed Shalgam, oggi autorevole membro dell’opposizione.


A Shalgam il ministro ha ribadito ‘’il forte sostegno’’ italiano al Consiglio Nazionale di Transizione.
– Una Tripoli assediata non può essere rasa al suolo dalle bombe della coalizione – ha spiegato il titolare della Farnesina auspicando che l’Unione Africana formuli una proposta ‘’utile che porti Gheddafi a lasciare il potere’’.

– Nessuno schiaffo all’Italia quindi – ripete più volte Frattini intervenendo alla trasmissione Otto e Mezzo su La7. L’Italia, ha ricordato, non solo ha ‘’il comando della missione navale’’ ma ‘’ospita a Napoli il comando Nato delle operazioni ed è nel ristretto gruppo di contatto sulla Libia’’.


– Le pare poco? – ha chiesto retoricamente il ministro all’intervistatrice Lilly Gruber. La scelta della Germania di restare fuori dalle operazioni militari ha destato clamore sin dall’inizio e ieri Frattini ha spiegato che è in atto un tentativo di ‘’riavvicinare’’ Berlino alla coalizione e che la videoconferenza di ieri sera avrebbe proprio quest’obiettivo.


– Noi ci auguriamo che i tre leader (Obama, Cameron e Sarkozy, ndr) persuadano la signora Merkel che è opportuno essere a bordo con noi nella coalizione, ma – ha concluso – non credo che ci riusciranno.