Siria, il governo rassegna le dimissioni

DAMASCO – Il governo siriano si è dimesso. Secondo quanto ha annunciato ‘al-Jazeera’, il primo ministro Mohammed Naji al-Utri ha presentato le dimissioni dall’incarico di capo del governo al presidente Bashar al-Assad, che le ha accettate.
L’incarico di primo ministro facente funzioni, in attesa che si nomini il nuovo esecutivo, è stato affidato ad al-Utri.


Stasera Al-Assad terrà un discorso alla nazione, riferisce una fonte delle autorità di Damasco, e si rivolgerà ai deputati dell’Assemblea del Popolo, ovvero il Parlamento siriano. Poco prima la tv di Stato siriana aveva annunciato per ieri sera il discorso del presidente, al potere dal 2000. Il vice presidente Farouq al-Shara aveva anticipato che durante il suo discorso Assad ‘’rassicurerà la popolazione’’ annunciando importanti riforme.


Intanto alcune centinaia di migliaia di persone hanno manifestato nelle principali città della Siria in sostegno del presidente. La tv di stato siriana ha trasmesso in diretta l’evento, mostrando le immagini delle manifestazioni in corso a Damasco, Aleppo, Homs e in altri centri minori del paese. I manifestanti sventolavano bandiere siriane e mostravano le immagini del capo di stato gridando “il popolo vuole Bashar al-Assad” e “il popolo vuole la fine delle divisioni”. Le imponenti manifestazioni di ieri sono la risposta del regime siriano alle proteste antigovernative che si sono registrate venerdì scorso in molte città del paese dopo la repressione condotta dalla polizia contro gli oppositori di Deraa, nel sud.


Secondo alcune fonti, negli scontri tra dimostranti antigovernativi e forze di sicurezza sarebbero morte circa 150 persone. A seguito di questo episodio e di violenze nella città di Latakia, il governo siriano ha annunciato la revoca della legge sullo stato d’emergenza in vigore dal 1963 e riforme politiche.