Chávez in Argentina condanna l’intervento della coalizione contro il regime di Gheddafi

BUENOS AIRES – Il presidente della Repubblica, Hugo Rafael Chávez Frías, ha condannato nuovamente con energica risolutezza l’intervento dei paesi europei (Francia, Inghilterra e Italia) e degli Stati Uniti in Libia, al lato degli insorti contro il regime di Gheddafi. Al suo arrivo a Buenos Aire, il capo dello Stato ha espresso il suo rammarico nel vedere che “alcuni paesi si sentono ancora in libertà di rimuovere governi come si faceva una volta, durante l’impero spagnolo”.

Il presidente Chávez ha sottolineato che l’unica vera ragione dell’intervento militare della coalizione in Libia è l’enorme potenziale petrolifero di questo paese.

A ricevere il capo dello Stato del Venezuela, all’aeroporto di Buenos Aires, non c’èra né la presidente Cristina Kirchner, né il ministro degli Esteri argentino ma solamente il Direttore Nazionale di Protocollo del ministero degli Esteri, Alejandro Antonio Berloto.

Il presidente Chávez ha informato che questa sua visita in Argentina sarà l’occasione propizia per firmare nuovi contratti per l’aquisto di più di 600mila tonnellate di alimenti e migliaia di trattori e macchinarie indispensabili per lo sviluppo dell’agricoltura.

L’acquisto di alimenti e prodotti agricoli all’estero è assai criticata dagli agricoltori venezolani che giudicano la decisione nociva e reclamano più attenzione ed un maggior sostegno alla produzione agricola. Questa, dall’inizio del governo del presidente Chávez, e soprattutto negli ultimi anni, ha subito una flessione importante non solo per ragioni climatiche (piogge torrenziali e inondazioni o lunghi periodi di siccità) ma anche per l’insicurezza (sequestri, ricatti e assassinii) e la concorrenza sleale (l’importazione di prodotti a basso costo che realizza periodicamente lo stesso governo).

Il presidente Chávez, che riceverà a Buenos Aires il premio ‘Rodolfo Walsh’ alla comunicazione popolare, ha tenuto a precisare che in Venezuela “non vi è censura e il Governo non ha mai sospeso la pubblicazione di giornali”.

– In Venezuela ve ne sono tantissimi – ha sottolineato – e ognuno ha la libertà di scrivere quello che vuole.

Ha quindi affermato di rispettare le opinioni altrui anche se le sono avverse e si è detto dispiaciuto che vi sia ancora chi lo consideri un “golpista”.

Il premio “Rodolfo Walsh”alla comunicazione è assegnato dalla Facoltà di Giornalismo della ‘Universidad de la Plata’ a coloro che “nell’ambito nazionale e latinoamericano contribuiscono alla comunicazione popolare, alla democrazia e alla libertà dei popoli”.