Bossi boccia il piano del governo “Clandestini foeura di ball”

ROMA – Tensione nella maggioranza per l’emergenza Lampedusa. Umberto Bossi tira il freno a mano bocciando il piano del governo sulla distribuzione degli immigrati provenienti da Lampedusa in ‘tendopoli’ sparse in diverse regioni del centro e del sud.

Il governo annuncia che slitta di un giorno il Consiglio dei ministri che deve discutere i provvedimenti su questa delicata questione.

24 ore per consentire al premier di verificare di persona la situazione nell’isola siciliana dove la situazione sta letteralmente esplodendo. Ma anche per appianare le divergenze nel centrodestra sul da farsi. Ci sono oltre 6 mila migranti da sistemare ma per loro, dice il leader della Lega, Umberto Bossi, la soluzione è una sola: “foeura de ball”.

Il ‘messaggio’ del Senatur arriva anche alla vigilia della riunione del governo con le Regioni per decidere la sistemazione e dislocazione dei migranti lungo la Penisola. “Nessuna regione è contenta di prendere i migranti. La prima cosa è portarli dall’isola a casa. Ma queste sono cose che Maroni conosce a menadito…” avverte Bossi.

Il risultato è che anche l’incontro con le Regioni rischia di rimanere in bilico, mentre il premier convoca in serata a palazzo Grazioli i ministri competenti. L’opposizione attacca. Protesta il governatore della Sicilia, che neppure era stato invitato dal governo a Palazzo Chigi per discutere con lui come affrontare l’emergenza.
Soprattutto prendono posizione il Presidente della Repubblica, l’Unione Europea, la Chiesa. Interviene anche Giorgio Napolitano. “L’Italia, le singole regioni, non possono dare uno spettacolo di incertezza e divisioni come si rischia di dare. Non ci può essere una regione che accetta di accogliere una parte degli immigrati e un’altra regione che dice di no” chiarisce il Capo dello Stato, rinnovando il proprio appello “allo spirito di coesione e solidarietà”. Uno spirito invocato anche dai vescovi italiani secondo i quali “sulla delicata questione dell’immigrazione, la pace e l’accoglienza risultano strettamente collegate” tanto che, sostiene la Cei, il riconoscimento degli immigrati è un traguardo che non può essere “ulteriormente dilazionato”.
Anche sul coinvolgimento dell’Unione europea, invocato da tutti, maggioranza e opposizione, sale tuttavia lo scontro. “L’Italia ha molte risorse messe a disposizione della Ue. Le deve solo usare” sostiene il commissario Ue agli affari interni, Cecilia Malmstrom che mette in guardia l’Italia dal ricorrere ai respingimenti di massa per arrestare il flusso dalla Tunisia. “È chiaro – dice – che non possono essere respinte persone che hanno bisogno di protezione e chiedono asilo”.

Ma la situazione è incandescente: dall’inizio dell’anno, spiega il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, sono arrivati dalla Tunisia a Lampedusa 21.725 migranti. La Lega, dunque, tiene la posizione e fa quadrato intorno a Bossi.

“Napolitano stia al suo posto. L’esecutivo non è il Presidente della Repubblica” azzarda il senatore leghista Piergiorgio Stiffoni che taglia corto: “questi signori vanno rispediti indietro. Bossi può permettersi di dire quello che vuole perchè è il capo”.

La conferma arriva anche da Maroni: “abbiamo fatto un accordo con la Tunisia che prevede il rimpatrio una volta accertata la loro identità ed è quello che faremo, perchè si tratta di clandestini” ripete in serata.
L’opposizione protesta. Bossi “vola alto” commenta sarcastica l’Idv mentre il leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini, bacchetta: “non è la situazione nè per scherzare, nè per battute”. “Se non fosse ministro, le affermazioni rozze dell’onorevole Bossi meriterebbero indifferenza” si indigna il coordinatore nazionale di Fli, Roberto Menia.

Se la linea del governo è quella espressa da Umberto Bossi, “faccia da solo” senza la collaborazione del Pd, avverte il segretario dei Democratici, Pier Luigi Bersani. È la “riprova del fallimento della Bossi-Fini”, osserva la presidente dei senatori Pd, Anna Finocchiaro, mentre il capogruppo alla Camera, Dario Franceschini ribatte in dialetto ferrarese: “se l’ignuranza l’agh’ess i al, ign darev da magnar con la fionda”. Se l’ignoranza avesse le ali, gli si darebbe da mangiare con la fionda.