Immigrazione, Bersani: «Governo non c’è o fa pasticci»

ROMA – Il ”ghe pensi mi” berlusconiano sull’emergenza immigrazione non piace al Pd, che fa proprie molte delle richieste di concertazione avanzate dalle Regioni, e presenta un contropiano in tre punti, che boccia la soluzione delle megatendopoli. E il segretario Pier Luigi Bersani avverte: partendo dalle tre proposte il Pd è pronto a ”fare la sua parte”, altrimenti il governo se la veda da solo.


Bersani ha fatto il confronto con un’altra emergenza, quando governava il centrosinistra: quella del 1999, quando dal Kosovo, ”arrivarono 50.000 persone e non 20.000 e non si vide mai una vergogna e un caos di questo genere”. ”Confusione” è la parola ricorrente nei commenti degli esponenti Democratici sull’operato del governo.


Sergio D’Antoni parla di ”demagogia circense di Berlusconi” per ”rabbonire l’opinione pubblica”. Del premier il Pd non si fida, come dimostra una battuta di Bersani. Durante un seminario dedicato ai partiti della Seconda Repubblica, alcuni professori hanno sottolineato la crisi del ”modello personalistico”.


– E’ il fallimento del ‘ghe pensi mi’ berlusconiano – ha commentato Bersani – e lo vediamo in queste ore. Dopo L’Aquila e Napoli ecco Lampedusa.


Allusione ai problemi irrisolti del terremoto e dei rifiuti. In più nel Pd c’è il sospetto che le soluzioni messe a punto dal governo siano tese non a risolvere il problema ma a strumentalizzare l’emergenza in vista delle amministrative di giugno. Le tendopoli amplificano l’idea dell’immigrazione come invasione.


– L’immagine dell’immigrato che vuol far passare la destra – ha detto Bersani a chi gli ha parlato – deve essere quella di un disperato che viene su una barca non si sa da dove, così hai paura. L’icona dell’immigrato voluto dalla destra è uno che apre la porta di casa tua senza bussare.


Dopo una serie di contatti con i propri amministratori locali, a partire da Vasco Errani ed Enrico Rossi, e i dirigenti del Pd, ha lanciato un contro-piano in tre punti. Innanzi tutto il governo deve ”ottenere un accordo con la Tunisia, che preveda uno stop agli arrivi, oltre che una gestione programmata dei rientri”. In secondo va riesumato un articolo della legge Turco-Napolitano ancora in vigore, per applicare una direttiva europea del 2001, che permette di concedere agli immigrati dei permessi di soggiorno temporanei, che rende possibile la circolazione nella Ue. Il che evita ”problemi rilevanti di allarme sociale”. La terza richiesta al governo è quella ”di abbandonare la strategia delle tendopoli, che stanno già creando tensioni ingestibili”. Invece, dice il Pd, ”in accordo con le Regioni, gli enti locali e in collaborazione con le associazioni di volontariato e la Protezione civile, si organizzi l’accoglienza in modo diffuso sul territorio”. Bersani ammonisce:


– Tutti i nostri amministratori sono pronti a sostenere queste proposte, e su di esse noi siamo disponibili a collaborare. Ma se il governo intende fare da sè e fare altro, si prende la sua gravissima responsabilità.