Giappone, dopo la scossa di terremoto perdita d’acqua dalla centrale nucleare

TOKYO – Il terremoto di giovedì notte, che ha interessato ancora il nordest del Giappone, ha messo a dura prova i sistemi di emergenza delle centrali nucleari e testato i nervi dei tecnici, soprattutto dell’impianto di Onagawa. La scossa, la cui magnitudo è stata rivista oggi da 7.4 a 7.1, ha creato un’onda anomala nella vasca di raffreddamento del combustibile esausto della struttura della prefettura di Miyagi, vicinissima all’epicentro, provocando la perdita di 3,8 litri di liquido altamente radioattivo (5.410 becquerel/kg) nell’edificio che ospita il numero 1 reattore.


Il gestore Tohoku Electric, che già aveva disattivato la centrale dopo il sisma/tsunami dell’11 marzo, ha quantificato in otto le perdite pur assicurando che non c’è stato cambio di radioattività all’esterno della struttura. I problemi (e i brividi) si sono avuti per il blackout che ha fatto saltare due delle tre fonti di energia esterna, bloccando il raffreddamento del combustibile per circa 80 minuti. Una seconda fonte esterna è stata riallacciata solo questa mattina, ha spiegato Hidehiko Nishiyama, portavoce dell’Agenzia nipponica per la sicurezza nucleare, secondo cui i generatori di riserva erano in ordine.


Situazione critica a Higashidori e Rokkasho, impianti nelle prefettura settentrionale di Aomori. Nel primo caso, l’alimentazione multipla è saltata creando l’ interruzione del sistema di raffreddamento prima della messa in funzione dei generatori d’emergenza: l’elettricità esterna è stata ripristinata solo questo pomeriggio, A Rokkasho, centrale di ritrattamento del combustibile esausto, si e’ avuto in successione blackout e funzionamento dei generatori di backup. Nessun problema, invece, alla tormentata centrale di Fukushima n.1, dove il personale era stato allontanato subito dopo la scossa, nell’incertezza sulla portata dell’allarme tsunami, prima del ritorno alle attività: l’ iniezione di azoto nel reattore n.1, infatti, è andata avanti, sempre allo scopo di scongiurare una possibile esplosione dell’idrogeno. Le disposizioni date dal ministro dell’Industria Banri Kaieda sulle verifiche dei sistemi d’emergenza e delle procedure sulla sicurezza hanno causato qualche lacuna: i generatori a diesel sono l’extrema ratio, secondo i regolamenti, e questo ha spinto le authority a sollecitare nuove misure. Quanto al terremoto, il più forte dal 9.0 di magnitudo dell’ 11 marzo, le vittime finora accertate sono quattro, ha riferito l’Agenzia per la gestione delle catastrofi, mentre i feriti 141, con oltre 4 milioni di famiglie rimaste senza luce.