Castelli: «Armi contro i violenti»

ROMA – “Bisogna respingere gli immigrati ma non possiamo sparargli, almeno per ora”. L’emergenza immigrazione, a pochi mesi dalle elezioni amministrative, agita la Lega Nord che con l’ex ministro Roberto Castelli torna ad usare toni accesi sulla questione immigrazione. La speranza, non confessata, è quella di intercettare gli umori della base padana, spaventata dall’arrivo di immigrati al Nord. Eppure Umberto Bossi cerca di abbassare i toni e stemperare le polemiche, almeno sul dossier europeo, nate per lo sfogo del ministro Roberto Maroni che a Bruxelles ha anche ipotizzato una Italia fuori dall’Unione Europea.


– Non usciamo. E’ solo uno stimolo per far fare le cose all’Europa – spiega il Senatur che difende il responsabile degli Interni e ricompatta il partito. Ma se da un lato il Carroccio butta acqua sul fuoco in merito ai rapporti con l’Europa, dall’altro riaccende le polemiche sulla questione immigrazione.


– Le violenze degli immigrati, che potrebbero diventare milioni nel corso del tempo – dice il viceministro Castelli – potrebbero obbligare le autorità ad usare le armi.


Parole che l’opposizione definisce ‘irresponsabili’’ e ‘’ignobili’’; al punto che il Pd chiede le dimissioni dell’ex Guardasigilli mentre l’Idv invita ‘’Berlusconi e Maroni a prendere immediatamente le distanze da Castelli’’.
Il Carroccio teme che l’arrivo di migliaia di immigrati al Nord, a poche settimane dal voto di maggio, possa penalizzarlo nelle urne e reagisce, apparentemente, in maniera scomposta. Bossi, arrivato a Roma per il voto sul provvedimento del processo breve (‘’non ci sarà nessuna sorpresa’’), detta la linea. Per il leader dei ‘lumbard’ la Ue resta un problema ‘’ma noi andiamo avanti per la nostra strada, come abbiamo sempre fatto’’. Il ministro ribadisce che ‘’la soluzione sono i respingimenti e le espulsioni’’.


– Bisogna pattugliare le coste – dice – e fermarli a casa loro.
Insomma, spiega il senatur, ‘’dopo una notte, la rabbia di Maroni passa’’ ma l’Europa deve fare il suo, mentre ‘’noi dobbiamo mandarli a casa tutti’’. Il disappunto con l’Ue comunque resta nel partito: più che una pace quella tra Lega e Europa, sembra una tregua.
– L’Europa fa orecchie da mercante – spiega il capogruppo alla Camera, Marco Reguzzoni – Dimostra di essere l’Europa dei burocrati e dei banchieri.
Anche Reguzzoni difende Maroni.
– La sua – dice – è una reazione comprensibile e adeguata.


Le critiche dell’opposizione sono durissime.
– E’ inammissibile l’escalation delle dichiarazioni dei leghisti al governo – afferma Giorgio Conte di Fli -. Castelli si dovrebbe vergognare di un pensiero che richiama il peggior fascismo.
– Non è degno di essere membro del governo e del Parlamento di un Paese democratico come l’Italia ancora è – rimarca il vicepresidente dei senatori del Pd Luigi Zanda.


Immediata la replica di Castelli:
– Le agenzie di stampa riportano in maniera del tutto corretta quanto da me dichiarato, per cui confermo parola per parola ciò che ivi è riportato. Ritengo di avere usato un linguaggio semplice e comprensibile per tutti, quindi invito chi ne ha voglia a leggersi le mie dichiarazioni per intero.