P. Breve, approvato l’Art. 3, «cuore» del testo

ROMA – Via libera dell’Aula della Camera all’articolo 3 del testo sulla prescrizione breve. L’articolo, considerato il ‘’cuore’’ del provvedimento in quanto accorcia i tempi della prescrizione per gli incensurati, è passato con 306 sì e 288 no.


Dopo una mattinata tesa nel pomeriggio, quindi, è arrivato il primo atteso via libera della Camera all’articolo tre del disegno di legge sul cosiddetto processo breve, che introduce la prescrizione breve. In pratica per gli incensurati e in assenza di sentenza di primo grado, la prescrizione, una volta ripresa a decorrere dopo l’interruzione, potrà essere aumentata di un sesto rispetto al termine di un quarto previsto per i recidivi. Sono esclusi i reati di grave allarme sociale.


Alla notizia dell’approvazione dell’Art. 3 è scoppiata la rabbia tra colori che manifestavano fuori da Montecitorio, per lo più parenti di vittime di stragi i cui colpevoli ora resteranno impuniti.


– Pdl e Lega, nella foga di far evitare a Berlusconi i processi che lo riguardano, hanno deciso di trasformare l’Italia nel paese delle tragedie impunite -. Lo ha detto il presidente della Toscana Enrico Rossi commentando la bocciatura dell’emendamento che, a suo avviso, avrebbe salvato processi come quello sulla strage di Viareggio – I dati sulla lunghezza media dei processi complessi – afferma il presidente – oscillano tra i 15 e i 20 anni. Ciò conferma le nostre buone ragioni. Non ci diamo per persi. Sono convinto che quando il Parlamento si accorgerà che questi processi, una volta superato il limite di tempo, andranno in prescrizione assicurando l’impunità ai responsabili, non mancherà di adottare provvedimenti correttivi per garantirne il completamento e assicurando la giustizia ai familiari delle vittime.


Dal canto suo, l’assessore alla Cultura dell’Aquila, Stefania Pezzopane, intervenuta al sit-in contro la prescrizione breve organizzata a piazza Montecitorio ha commentato amareggiata:
– In Parlamento sono bugiardi perchè avevano promesso di far passare l’emendamento che eliminava l’Aquila dal processo breve, così non è stato, ma noi non molliamo e aspettiamo giustizia .
In una nota l’associazione fra i familiari delle vittime della strage dei Georgofili sostiene che ‘’la verità sulle stragi del 1993 diventerebbe pura utopia, considerando la complessità di una indagine per strage, capo di imputazione spesso difficoltoso da individuarsi fin dall’inizio dell’indagine stessa’’.


Sempre nella nota si spiega che ‘’l’enorme bagarre in atto sul processo breve è per noi motivo di grande preoccupazione’’.


E prosegue:
‘’Se lo saranno domandato cosa succederebbe se a far eseguire le stragi alla mafia in via dei Georgofili fossero stati uno o più incensurati, come è probabile che sia, e dopo un limite brevissimo di tempo si dovesse far cadere tutto in prescrizione?’’.


La nota conclude:
‘’A volte – è indagando su banali traffici di auto o di piccole quantità di droga, oppure reati societari come il falso in bilancio, che si arriva a trovare la matassa che porta alle stragi, e il tempo per trovare i riscontri stabilito dal processo breve sarebbe deleterio per l’accertamento della verità’’.