Veltroni attacca il Cavaliere: “Rischio autoritarismo”

ROMA – ‘’Berlusconi è uno dei problemi italiani, anzi ‘il’ problema italiano’’. Lo dice Walter Veltroni nel suo intervento al seminario dei liberal del Pd ad Amelia. ‘’Berlusconi è un tappo alla vita politica e al discorso pubblico in Italia, da 15 anni impedisce si recuperi una dialettica normale. Berlusconi e il berlusconismo hanno ibernato e paralizzato la vita pubblica italiana’’, insiste l’ex segretario del Pd, che usa toni durissimi. “Serve restituire il senso della speranza al paese. Un paese è arroccato e chiuso, preda del ‘localismo’ dal quale possono derivare conseguenze nefaste”.


C’è il rischio di derive autoritarie in Italia: ‘’Il problema vero – spiega -, reale di una democrazia del nuovo millennio, è un problema che noi dobbiamo assumere su noi stessi, per evitare che altri assumano il problema per dargli la risposta più facile e più pericolosa. Per le esperienze più tragiche del ‘900 è andata così: un problema al quale è stata data la risposta più facile’’, rimarca. Il paese è ‘’dominato dalla paura’’ e da questa c’è il rischio che nascano ‘’arroccamenti autoritari’’.


– Quando si slitta verso un abisso – avverte – non ci si accorge, perché non succede da un giorno all’altro, ma un po’ alla volta. Scendendo gradino dopo gradino si fa fatica a mantenere la capacità di indignazione.
Da qui l’affondo: “Il premier ha detto cose sui magistrati che nessuno può dire, nessuno può dire ‘magistrati eversivi’’’, insiste con un riferimento ai manifesti anti procura apparsi a Milano: ‘’Le Brigate rosse, come la mafia e la camorra, i magistrati li uccidono. Berlusconi non può dire le cose che ha detto sulla scuola, Berlusconi delegittima il lavoro dei magistrati e il lavoro degli insegnanti’’, dice ancora Veltroni.
– Siamo in una situazione pericolosa perché il paese – ammonisce – è fermo economicamente, crescita zero, spesa pubblica che aumenta, debito pubblico che aumenta, precarizzazione estrema della condizione di lavoro di milioni e milioni, non più di giovani, ma di intere generazioni. Una situazione che vede un dilagare di corruzione e criminalità: altro che ‘92, è molto peggio. Poteri criminali occupano economie in molte parti del paese e condizionano il ceto politico con forza e prepotenza, creano un problema gigantesco – dice Veltroni.


E il paese si è trasformato, ha perso la tradizionale fama di accoglienza: ‘’C’è un localismo esasperato che finirà per decretare l’esito di una società violenta, perché la conclusione dell’indiviualismo esasperato non può che essere conflitto e violenza.Dobbiamo condurre una grande campagna fondata sulla speranza, restituire a un pase dominato dalla paura il senso della speranza. La paura -avverte Veltroni- determina arroccamenti che possono diventare arroccamenti autoritari’’.