Libia, dall’Italia 10 istruttori a sostegno degli insorti

ROMA – L’Italia è pronta ad inviare dieci istruttori militari in Libia, così come la Gran Bretagna; la Francia promette un’intensificazione dei raid aerei contro le truppe di Gheddafi; la Casa Bianca plaude e si appresta ad mandare aiuti militari per 25 milioni di dollari ai ribelli. La comunità internazionale si stringe attorno al Consiglio di transizione libico (Cnt), i cui dirigenti stanno cercando appoggi in Europa: ieri erano a Roma, oggi è stata la volta di Parigi. Intanto, continuano i combattimenti a Misurata, da settimane sotto assedio: un giornalista è stato ucciso e tre sono rimasti feriti oggi da colpi di mortaio.


COLLOQUIO BERLUSCONI-CAMERON – Le novita’ sull’impegno italiano sono arrivate dopo un colloquio in mattinata tra il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi ed il premier inglese David Cameron.


– Noi – ha spiegato il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, che ha ricevuto il suo collega inglese, Liam Fox – continueremo a mettere a disposizione degli alleati le nostre sei basi (dove sono presenti circa 200 aerei della coalizione), ma non bombarderemo: i nostri aerei volano per mettere in sicurezza i bombardieri degli alleati azzerando i radar del regime. In più – ha aggiunto – daremo la possibilità di rifornirsi in volo agli aerei inglesi che passano dalle nostre basi, estenderemo l’accoglienza degli assetti Nato e verificheremo, a seconda dell’evoluzione della situazione, ogni eventuale ulteriore apporto si rendesse indispensabile.


ITALIA MANDA 10 ISTRUTTORI – La Nato, ha quindi rilevato La Russa, ”ha distrutto parte dell’apparato militare del regime, ma le truppe fedeli a Gheddafi non sono allo sbando”.


– Gli insorti – ha commentato – sono giovani desiderosi di battersi per la causa, ma non hanno le necessarie capacità e dunque noi forniremo il nostro know-how per consentire di contrastare un esercito che, invece, è professionale.


Gli istruttori italiani, ha precisato, ”non andranno sul campo di battaglia, non accompagneranno le operazioni militari”. E gli insorti hanno ringraziato: ”gli istruttori italiani sono i benvenuti”. L’ipotesi di un attacco a terra non è invece per ora sul campo e nemmeno è stato chiesto dai ribelli, ha precisato il ministro: ”non vogliono che gli altri Paesi islamici possano accusarli di avere fatto entrare i ‘crociati’ nella loro terra”.


FRANCIA INTENSIFICHERA’ RAID AEREI – Intanto, a Parigi, il presidente francese Nicolas Sarkozy ha incontrato il leader del Cnt libico, Mustafa Abdel Jalil e gli ha promesso che saranno intensificati i raid aerei contro l’esercito del regime. La Francia invierà anche alcuni ufficiali di collegamento in Libia. E dalla capitale francese il Consiglio degli insorti fa sapere che la divisione del Paese tra Cirenaica e Tripolitania ”sarebbe totalmente inaccettabile: è proprio ciò che vorrebbe Gheddafi: la Libia è un unico Paese con Tripoli come capitale. La nostra è una rivoluzione che riguarda tutto il territorio libico. Non siamo un movimento separatista”.


CASA BIANCA, BENE INVIO CONSIGLIERI MILITARI – Apprezzamento per la decisione dei Paesi europei di inviare consiglieri militari in Libia è arrivato da Washington, ma – ha sottolineato il portavoce della Casa Bianca, Jay Carney – gli Stati Uniti non prevedono di inviare truppe sul suolo libico. E l’amministrazione Obama, secondo quanto rivela il Washington Times, intende mandare alle forze ribelli in Libia aiuti militari per 25 milioni di dollari ”a sostegno degli sforzi per proteggere i civili e le aree popolate dalla minaccia degli attacchi” delle forze di Gheddafi. Si tratta di veicoli, camion per trasporto di combustibile, ambulanze, equipaggiamento medico, giubbotti di protezione, binocoli e radio-trasmittenti.