L’Italia bombarderà la Libia

ROMA – Si’ ad ‘’azioni aeree mirate’’ italiane in Libia. La svolta del Governo sulla crisi libica arriva ieri in serata, al termine di una telefonata del premier Silvio Berlusconi con il presidente Usa Barack Obama. E scatena subito le ire della Lega. L’Italia risponde così all’appello lanciato dalla Nato per un intervento più incisivo e, sotto il pressing dell’alleanza atlantica, ma anche dei ribelli del Cnt, supera le ‘’riluttanze’’, come le aveva definite il Ministro degli Esteri Franco Frattini, legate al suo passato coloniale. Ma assicura anche, con il ministro La Russa, che ‘’non saranno bombardamenti indiscriminati ma missioni con missili di precisione su obiettivi specifici’’.


Insomma, l’obiettivo è quello di “evitare ogni rischio di colpire la popolazione civile”. Secondo una nota della Casa Bianca, il presidente americano ha espresso ‘’grande apprezzamento’’ per la decisione italiana “di fornire un appoggio militare addizionale alla operazione Unified Protector’’. Obama e Berlusconi, aggiunge la nota, hanno convenuto sul fatto che “una pressione supplementare è necessaria per rafforzare la missione di protezione dei civili”.


Il Governo informerà il Parlamento, Frattini e La Russa sono pronti a riferire alle Camere, anche se, assicura una nota di Palazzo Chigi, “le azioni descritte si pongono in assoluta coerenza con quanto autorizzato dal Parlamento, sulla base di quanto già stabilito in ambito Onu e Nato, al fine di assicurare la cessazione di ogni attacco contro le popolazioni civili e le aree abitate da parte del regime di Gheddafi’’.


La riflessione del governo sulla possibilità di dare il via libera ai raid, come ha spiegato La Russa, “è cominciata già da alcuni giorni all’interno del governo, perché la situazione a Misurata è diventata terribile”. Lo stesso Frattini, attraverso la Farnesina, parla di una risposta alle richieste del Cnt, come atto di coerenza, dopo il suo riconoscimento.


Immediata la reazione del Carroccio ha scandito il suo ‘’no’’ forte e chiaro, con il ministro della Semplificazione legislativa e responsabile delle segreterie nazionali della Lega Nord, Roberto Calderoli.