Le TV-Usa parlano tutte British

NEW YORK – C’è un requisito indispensabile, ma lo scoglio non è troppo difficile da superare: occorre innanzi tutto avere un accento ‘british’ impeccabile. Le principali network televisive americane, letteralmente impazzite in vista del ‘Royal Wedding’, il matrimonio dell’inizio del secolo tra William e Kate, hanno dato la caccia agli esperti britannici per ‘riempire’ le numerose ore di diretta da Londra, dalle immagini uguali per tutti, essendoci un solo ‘feed’, quello ufficiale.


Le nozze verranno seguite da circa 140 milioni di telespettatori nonostante il fuso orario, le sei del mattino a New York, le tre di notte a Los Angeles, un pubblico cioè potenzialmente ben più folto di quello britannico. La Cnn possiede già due star britanniche – Piers Morgan, che ha preso il talk show serale di Larry King; e Larry Quest, un ex corrispondente della Bbc da Wall Street, dall’accento impeccabile quanto lo speaker de ‘Il discorso del Re’ -.


Ma l’emittente ne ha assunte altre per l’occasione per affiancare Anderson Cooper, uno dei reporter di punta della rete televisiva (da Katrina alla Marea nera, passando per il terremoto in Giappone e le rivolte in Egitto). Tra queste spicca le biondissima Cat Deeley, una attrice ex modella molto famosa in Gran Bretagna. La Abc ha preso per l’occasione Tina Brown: ex direttrice di Vanity Fair, guida ora il sito web The Daily Beast e da poche settimane il settimanale Newsweek. Non solo: l’emittente avrà tra i suoi esperti India Hicks, una ex damigella d’onore della principessa Diana; e Colleen Harris, ex addetto stampa del principe Carlo. La caccia agli esperti non ha dato grossi frutti secondo il New York Times: alcuni di loro vengono addirittura pagati 100mila dollari, una somma molto elevata in un momento di crisi per le emittenti, e soprattutto i veri esperti sono impossibili da assumere: sono stati invitati alle nozze reali.