Opposizioni cercano affondo, Maroni: «Voto alle Camere»

ROMA – Alla fine potrebbe essere la Lega, avendo chiesto un passaggio parlamentare, a togliere le castagne dal fuoco a Pd e Terzo Polo sul dilemma se presentare una mozione in Aula per ‘’verificare’’ la presenza della maggioranza sulla politica estera. Le opposizioni vogliono infatti evitare un nuovo 14 dicembre, quando si tentò, con perdite finali, la spallata al governo. E capire quanto sia profonda la rottura tra il premier Silvio Berlusconi e la Lega o, come attacca il leader Pd Pier Luigi Bersani, ‘’la spada di Alberto da Giussano è dritta a Radio Padana ma, quando arriva a Roma, si flette’’.


L’unico a rompere gli indugi è l’Idv che oggi nella conferenza dei capigruppo chiederà la calendarizzazione della propria mozione convinta che ‘’non sia accettabile che si possa pensare di bombardare un Paese senza prima passare attraverso un voto parlamentare’’. Ma si tratta di una posizione ‘’pacifista’’ diversa a quella del Pd e Terzo Polo, favorevoli alla missione in Libia nell’ambito Onu e consapevoli che la risoluzione votata in commissione già basti ad autorizzare i bombardamenti. A frenare il Pd, almeno fino al nuovo attacco in serata di Maroni, è in primo luogo il via libera del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ma pesa la valutazione sull’efficacia di una risoluzione che rischia di avere come unico effetto il ricompattamento della maggioranza.


A spingere per un voto in aula è, a quanto si apprende, il capogruppo Dario Franceschini mentre altri big, come Anna Finocchiaro, sono perplessi.
– Il gruppo valuterà ma l’intervento di Reguzzoni mi sembra che segni già una retromarcia e sappiamo che la Lega è usa ad abbaiare, ad annunciare guerre politiche che poi non fanno – considera Walter Veltroni lasciando le commissioni Esteri e Difesa dopo l’audizione dei ministri Frattini e La Russa.


A metà pomeriggio, quando il capogruppo leghista Marco Reguzzoni fa pensare ad una retromarcia leghista, Bersani resta vago sullo strumento per incalzare la maggioranza:
– Valuteremo le forme, se in commissione o in aula, discuteremo con le forze di opposizione, ma è necessario fare chiarezza perchè le posizioni ondivaghe della maggioranza ridicolizzano l’Italia.


E anche nel Terzo Polo le posizioni sono diverse con Fli più decisa a cercare l’affondo con un voto ed il leader Udc Pier Ferdinando Casini più scettico, convinto che nella maggioranza si consumi l’ennesima ammuina.


Più convinto il leader Api Francesco Rutelli:
– Si deve andare in Parlamento per stanare la posizione della Lega che borbotta ma poi vota sempre secondo i comandi di Berlusconi.


E’ probabile che si aspetterà fino a oggi per sciogliere il nodo. Ma certo una mano alle opposizioni la allunga in serata Roberto Maroni quando nega ‘’retromarce’’ leghiste e dà l’avvallo ad un passaggio parlamentare:
– E’ inevitabile visto che sono state presentate delle mozioni e la Lega non è certamente contraria’’ ad un voto in Parlamento.
– Mi pare evidente – chiosa Franceschini – che la nostra richiesta di una verifica parlamentare è più che mai valida e indispensabile.