Bersani a Veltroni: «Verifica? Si voti»

ROMA – L’ordine di scuderia, nella maggioranza come nell’Area Democratica a guida di Dario Franceschini, è il silenzio, evitare ogni polemica che possa danneggiare il rush finale della campagna elettorale. Ma oggi, come anticipo di un confronto che tutti danno per scontato dopo il voto di maggio, Pier Luigi Bersani ha mandato un messaggio, che sa di sfida, alla richiesta di verifica sulla linea annunciata da Walter Veltroni.
– Nel Pd si discute e poi si vota – ha spiegato il leader Pd convinto che le amministrative segneranno, se non un rilancio del partito, almeno una ripresa. L’intervista dell’ex leader Pd e, l’affondo di Romano Prodi sugli ‘’eredi dell’Ulivo che non fanno altro che litigare’’ preoccupano il vertice del partito, convinto che l’unità interna sia un ingrediente fondamentale per recuperare elettori delusi e quote di astensionisti.


– Gli elettori del centrosinistra – afferma il vicepresidente del Pd Marina Sereni – ci chiedono di essere uniti e di mettere l’unità del Pd al servizio di un progetto di cambiamento per le nostre comunità locali e per il Paese.
Ben poco consola, dunque, la reazione critica della base al tempismo dell’annuncio di Veltroni che, in caso di flop alle amministrative, la minoranza potrebbe chiedere il congresso. Ipotesi che non solo nella maggioranza ma anche tra i franceschiniani viene esclusa perchè, spiegano, ‘’non si fanno congressi ogni due anni e Bersani non ha alcuna intenzione di mollare’’.

Il segretario Pd non solo non ha intenzione di lasciare ma resta determinato sulla sua linea che non è certo un ritorno alla vocazione maggioritaria.
– In Italia – ha detto – non c’è mai stato un partito riformista e io lavoro per dare una mano. Siamo in condizione di avere un progetto per il paese, e siccome dovrà essere un progetto ricostruttivo servirà un grande avvicinamento tra forze progressiste e moderate, contrarie al populismo, per unire riforme per la democrazia e patto sociale.