Venezuela, medici in sciopero

I medici venezuelani esigono aumenti salariali.
In vari ospedali del Paese è stato rispettato lo sciopero di due ore convocato dal collegio dei medici, in protesta da tempo per i debiti relativi alla busta paga.

Nell’ospedale di Caracas J.M. de los Ríos il personale è in protesta dal momento che il servizio chirurgico è chiuso ormai da due anni, mentre il reparto di terapia intensiva non è completamente operativo.

Jorge Sangenis, medico dell’ospedale suddetto dichiara que il centro si trova in una situazione alquanto preoccupante. Chi manifesta rivela che dieci anni fa era possibile contare su un totale di 480 posti letto contro i soli 200 dell’attualità. Il quadro generale si mostra ancora più grave: la chiusura dei reparti pediatrici degli altri ospedali capitolini fa sì che tutti i pazienti accorrano al centro “de los Ríos”.

Nell’ospedale centrale Antonio María Pineda dello stato Lara, situato nella zona occidentale del Paese, più di 500 medici residenti richiedono un aumento dello stipendio e il pagamento dei debiti relativi a pagamenti non effettuati negli anni precedenti. Il personale del Pineda è in assemblea permanente da lunedì.

Allo stesso modo l’ospedale Luis Gómez López di Barquisimeto e i medici dello stato Aragua hanno risposto alla convocatoria dichiarandosi in assemblea permanente ed esigendo il compimento degli accordi raggiunti in precedenza.