Rimpasto, Bossi: ‘Colle ha ragione’. Il caso in Aula dopo voto

ROMA – «Diciamo che riflettendoci sopra…devo chiedere scusa al presidente Napolitano sulla faccenda dei sottosegretari, perchè ha ragione»: lo ha detto all’Ansa il leader della Lega e ministro per le Riforme Umberto Bossi.


– Ieri sera ho fatto un ragionamento – ha aggiunto Bossi – ma poi, pensadoci qualche ora, devo dire che la questione sollevata dal Presidente ha una sua ragione, visto che ci sono tra i nuovi sottosegretari alcuni che avevano votato contro il Governo.


Intanto, i presidenti del Senato della Repubblica, Renato Schifani, e della Camera dei deputati, Gianfranco Fini, hanno fissato le capigruppo all’indomani delle elezioni. I presidenti «a seguito della nota diramata nella giornata di ieri dalla Presidenza della Repubblica successivamente alla firma dei decreti di nomina dei nuovi Sottosegretari di Stato, si riservano di procedere alla convocazione delle rispettive conferenze dei Capigruppo alla immediata ripresa dell’attività parlamentare». E’ quanto si legge in una nota congiunta dei presidenti delle Camere.


– Non vedo motivi di paura per un voto di fiducia, quando si ha una squadra vicente si affronta la partita senza timori e, oltretutto, certe cose non dovremmo neppure arrivare farcele chiedere dal presidente Napolitano… – lo ha detto il ministro per la Semplificazione, Roberto Calderoli, a proposito delle perplessità del Presidente della Repubblica sulla nomina dei nuovi sottosegretari -. So di cantare fuori dal coro – ha aggiunto Calderoli – ma un poco di Costituzione e di leggi ho pur dovuto studiarmele… La Costituzione non chiarisce il punto e la legge attribuisce il potere di nomina dei sottosegretari al Presidente del Consiglio ma è vero anche che, nella situazione che stiamo analizzando, nell’ultimo voto di fiducia quella stessa fiducia non fu votata da due di coloro che sono stati appena nominati sottosegretari.


Dunque la sua posizione quale è?


– La mia posizione è che certe cose non dovremmo nemmeno arrivare a farcele chiedere dal Presidente Napolitano – replica il ministro Calderoli


Dal canto suo, il presidente del consiglio sostiene che ilgoverno «per la prima volta si trova nella situazione di essere sostenuto da una maggioranza coesa politicamente».


– La diaspora di Fini ci ha permesso di trovare una maggioranza con altri parlamentari che non si trovavano bene nei loro partiti – afferma nel corso di una telefonata ad una manifestazione a sostegno di Giovanni Di Giorgi, candidato sindaco del centrodestra a Latina, alla quale partecipa il ministro per la Gioventu’, Giorgia Meloni.


A margine di un incontro a Cattolico, il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, ha commentato le parole del capo dello Stato, Giorgio Napolitano che, nelle scorse ore, ha mostrato perplessità sulla nomina da parte del Governo di nuovi sottosegretari.


– Il presidente della Repubblica – ha commentato il leader del Pd – ha detto cose che ognuno può vedere. Ognuno può rendersi conto che non è più la maggioranza che ha vinto le elezioni: è inutile che Berlusconi racconti altro. Detto questo – ha proseguito Bersani – adesso i presidenti di Camera e Senato, insieme al presidente del Consiglio, dovranno fare le loro valutazioni ma – ha sottolineato – quello che è chiaro è che non c’è più la maggioranza uscita dalle elezioni.


A giudizio di Bersani, infatti, «c’è stato un rabberciamento in questa maggioranza attraverso un sistema, diciamolo tra virgolette, di compravendita. Mettiamolo tra virgolette – ha concluso sorridendo – ma siamo molto prossimi alla verità