L’Inter stende la Fiorentina

MILANO – Chi ha avuto un barcollio guardando la formazione dell’Inter contro la Fiorentina deve ricredersi e fare un passo indietro: Leonardo tiene in panchina Lucio e Milito, butta dentro Kharja e Coutinho. Nagatomo non c’é. Si saprà dopo che è influenzato e dunque nessun giallo.

L’Inter, così rimescolata, non fa la fine della maionese impazzita, ma piega la Fiorentina per tre reti ad una. Consolida così il suo secondo posto e si prepara alla partita di mercoledì contro la Roma in Coppa Italia, risparmiando Lucio e Milito. Leonardo gioca d’azzardo e, si sa, la fortuna aiuta gli audaci. Undicesima vittoria consecutiva in casa per l’allenatore nerazzurro: in un pomeriggio bollente a San Siro (30 gradi di temperatura) si assicura i tre punti con una serie di novità. Intanto, si decide tutto nel primo tempo. Basta con le remuntade.

La squadra va al riposo già sul due a zero. Strepitoso Eto’o – e questa non è più una novità – ma trova la via del gol Coutinho, riscattando una prova mediocre e opaca. E, grazie ad una magnifica punizione pennellata ad arte – può guadagnare in autostima e fiducia. La Fiorentina non sta a guardare: Montolivo, Cerci e Giardino ottimi e pericolosi. Traverse e occasioni, calcio spettacolo e un’Inter tonica e veloce. Qualche insicurezza in difesa dove Materazzi non svetta e Ranocchia commette qualche ingenuità. Maicon ancora non è al meglio ma Julio Cesar attraversa un momento magico e salva porta e partita. Tatticamente vince il ‘trasformismo’ di Leonardo che parte con un 4-2-3-1: la squadra, come un elastico, si accorcia e si allunga sul campo. Spirito di adattamento, sacrificio e tecnica. Zanetti passa dal centrocampo alla difesa, il franco-marocchino pedina mobile sullo scacchiere.

La partita è subito movimentata. All’8’ ci prova Pazzini, al 10’ traversa di Giardino. Al 14’ Inter ancora pericolosa. Ci prova Materazzi al 17’, risponde Cerci un paio di minuti dopo. La sfida si sblocca al 25’: inesorabile il gol dell’ex (Pazzini), ma è Eto’o a fare un numero da capogiro. Si allarga sulla fascia, marcato stretto e raddoppiato, controlla, palla attaccata al piede, mette al centro per il ‘Pazzo’ che si libera con destrezza dall’uomo, si gira bene, rasoterra di destro forte e velenoso. Niente da fare per Boruc. Per Pazzini quindici reti segnate, nove in nerazzurro. Al 28’ il raddoppio dell’Inter: punizione calciata sull’out di sinistra da Eto’o: un cross preciso e vincente per la testa di Cambiasso.

L’Inter rifiata, sente la vittoria in pugno ma non abbassa la guardia. Dopo il riposo si torna in campo ma è la Fiorentina a sfiorare il gol all’8’ della ripresa: Gilardino raccoglie il pallone su suggerimento di Montolivo e fallisce da circa un metro dalla porta. Leonardo pensa già alla partita di mercoledì e fa uscire Eto’o per Pandev. Poco prima, Mutu a rileva D’Agostino. Il romeno subito si fa notare. Spingono i viola e trovano la rete con Gilardino: lancio lungo, stop di destro e sinistro al volo. Brivido per i tifosi che rivedono i fantasmi della follia interista. Ma il tre a uno fuga ogni paura. E’ il ragazzino dell’Inter, baby Coutinho, a segnare su punizione, al termine di una brutta prestazione. Festa grande in campo e sugli spalti. Il Napoli perde a Lecce: Leonardo legittima il suo secondo posto e strappa il biglietto per la corsa del prossimo anno.