Riciclaggio, oltre il 10 per cento del Pil

ROMA – Un fiume di denaro pari a oltre il 10% del Pil nazionale. Le multinazionali del crimine basate in Italia spingono il riciclaggio a un valore doppio a quello rilevato dall’Fmi nel mondo (5%), e questo rappresenta per il paese ‘’una sfida continua’’ nella quale ‘’tutti i cittadini, al pari degli intermediari e delle istituzioni devono sentirsi coinvolti’’. La Banca d’Italia, per voce del vicedirettore generale Anna Maria Tarantola, torna a evidenziare una delle minacce più pericolose per la stabilità dell’economia e della società italiane e ammonisce che attraverso il fiume di denaro del riciclaggio i criminali arrivano a sedere nei cda delle aziende e prendere decisioni ‘’economiche, sociali e politiche rilevanti’’.


Una lotta in cui la Banca d’Italia è in prima linea attraverso la Vigilanza e la Uif, l’unità di informazione finanziaria istituita nel 2007. Tanto grande è il fenomeno che è in grado ‘’di generare gravi distorsioni nell’economia legale, alterando le condizioni di concorrenza, il corretto funzionamento dei mercati e i meccanismi fisiologici di allocazione delle risorse con riflessi sulla stessa stabilità e efficienza del sistema economico’’.