Borriello non basta, in finale ci va l’Inter

MILANO – Moratti dribbla ancora una volta le polemiche sul caso Gattuso e conferma Leonardo in vista della prossima stagione. Anche il pubblico di San Siro dimentica per una serata le polemiche col Ringhio e si concentra solamente su Zanetti.


Il capitano nerazzurro, infatti, taglia con la Roma l’incredibile traguardo di 1000 partite ufficiali – 749 con la maglia interista – ricevendo anche una targa celebrativa prima del match.
Leonardo, privo di Ranocchia, Sneijder e Motta, sceglie Chivu al fianco di Lucio, Mariga a centrocampo mentre Pazzini vince il ballottaggio con Milito.
Dall’altra parte, Montella rimpiazza lo squalificato Totti con Borriello, mentre Menez brucia Vucinic proprio a pochi minuti dal fischio d’inizio per una maglia da titolare.


Forte dell’1-0 maturato nella gara d’andata, l’Inter parte piano aspettando le mosse di una Roma che comunque si difende con ordine e cerca di pungere in contropiede. Maicon, dopo 180 secondi, prova subito a spezzare l’equilibrio ma il suo destro da posizione impossibile termina sull’esterno della rete. Eto’o si isola troppo a sinistra, mentre né Kharja nè Mariga riescono a innescare un Pazzini annullato dai difensori. La Roma prende coraggio e sfiora il gol per ben due volte, sempre con De Rossi. Il capitano giallorosso prima non inquadra la porta da dentro l’area sullo splendido assist di Menez (13’), poi fa la barba all’incrocio dei pali di Julio Cesar con una rasoiata delle sue (18’). Pallino del gioco costantemente in mano ai nerazzurri che però non riescono più a portarsi dalle parti di Doni a causa di una manovra eccessivamente lenta e prevedibile. Ci si mette anche il gran caldo milanese coi giocatori che si trascinano boccheggiando agli spogliatoi ancora sullo 0-0.


Montella lascia negli spogliatoi Pizarro inserendo Greco, ma il copione della ripresa è lo stesso. Squadre corte, pochi spazi e difese ermetiche. Il tecnico giallorosso si gioca la carta Vucinic per scardinare le mura nerazzurre, ma ci pensa il solito Samuel Eto’o a illuminare la serata milanese. Su un cross di Kharja, Perrotta interviene ma Orsato lascia giocare tra le proteste interiste. Tutti fermi? No, perché il camerunese non si distrae e con un colpo di biliardo trova il palo più lontano che non lascia scampo a Doni. Gemma stagionale numero 34 per Eto’o che corre ad abbracciare Leonardo.


La partita si accende improvvisamente anche perché la Roma è costretta ad attaccare ulteriormente. Nell’Inter entra Milito che rileva un Pazzini che fa in tempo a divorarsi il gol tranquillità, stoppato da un grande Doni. Dall’altra parte Borriello si carica la squadra sulle spalle e al 68’ impegna severamente Julio Cesar da dentro l’area. Milito va vicinissimo al 2-0 ma calcia debolmente a tu per tu con Doni mentre al 76’ è un doppio palo clamoroso a negare a Borriello la gioia della rete. I giallorossi prendono però coraggio e Cassetti brucia i guantoni di Julio Cesar con una fucilata dai 25 metri (81’). Tre minuti dopo il portierone nerazzurro non può nulla però sul preciso colpo di testa proprio di Borriello che riaccende le speranze giallorosse. Una rete che accende gli animi in campo e regala un finale thriller. Burdisso si mette a litigare con tutti. Forcing finale della Roma, con la panchina che si lamenta dei soli 3’ di recupero concessi dal direttore di gara, ma il fortino nerazzurro regge.


Sesta finale nelle ultime stagioni per l’Inter che il prossimo 29 maggio sfiderà a Roma il Palermo. E in caso di ulteriore trionfo, la ghiotta occasione di andare a sfidare ancora il Milan nella finale cinese di Supercoppa italiana