Strauss-Khan resta in carcere, no alla cauzione

NEW YORK – I legali di Dominique Strauss-Khan hanno proposto il pagamento di una cauzione da un milione di dollari per la scarcerazione del loro assistito, respingendo ogni accusa a suo carico. La proposta è stata negata dal giudice che ha fissato una nuova udienza per il 20 maggio. Il direttore generale dell’Fmi resta così in carcere.


Il capo del Fmi è stato arrestato dalla polizia di New York perché accusato di aggressione sessuale, tentato strupro e sequestro da una cameriera dell’albergo Sofitel di Manhattan dove alloggiava.
I legali starebbero lavorando su un alibi. Strauss-Kahn avrebbe infatti lasciato l’albergo alle 12, un’ora prima dell’aggressione, si e avrebbe raggiunto la figlia per il pranzo in un ristorante di New York, su cui ci sarebbero prove e testimonianze.


Ma, a quanto scrive il quotidiano ‘Liberation’, la polizia di New York ha anticipato alle 12 l’ora del presunto stupro, quindi il nuovo orario mette in difficoltà la difesa del direttore che, scrive il sito Atlantico.fr citando un rapporto diplomatico francese, avrebbe sul petto dei graffi, riscontrati nel corso dei test medici effettuati per conto della polizia di New York.


Secondo il ‘Wall Street Journal’, ad incastrarlosarebbe stato il telefonino. Il direttore dell’Fmi ha telefonato all’hotel per farsi portare in aeroporto il cellulare che aveva dimenticato nella stanza, fornendo alla polizia di New York le informazioni che hanno permesso il suo arresto.


Secondo un deputato francese, Strauss-Kahn avrebbe aggredito in passato altre donne nello stesso albergo, ma la direzione dell’hotel aveva scelto di passare la cosa sotto silenzio, contro il parere dei dipendenti. C’è infatti un’altra donna che sostiene di essere stata vittima di un’aggressione sessuale nel 2002.


Il segretario del partito socialista francese si è detta “sconvolta” per le immagini di Strauss-Kahn in manette. “Per fortuna siamo in un Paese in cui, grazie alla presunzione d’innocenza, non si possono mostrare uomini e donne in manette a questo stadio della procedura. E’ profondamente umiliante” ha affermato.
Per quanto riguarda il successore all’Fmi, “nella situazione in cui il Fmi è impegnato, nel gestire le eurocrisi, sussistono valide ragioni per trovare un candidato europeo”. Lo ha detto Steffen Seibert, portavoce del cancelliere tedesco Angela Merkel.