Il Chievo espugna Palermo

PALERMO – Il Palermo si avvicina nel peggiore dei modi alla finale di Coppa Italia di domenica prossima, nello stadio Olimpico di Roma, contro l’Inter.


Una sconfitta in casa contro il Chievo Verona – che ha vinto in rimonta, esaltando tutti i difetti della difesa dei rosanero – rappresenta infatti un viatico poco propizio per una squadra doveva eguagliare il record di vittorie della passata stagione (18) ed invece è riuscita a stabilire un primato molto meno onorevole: quello dei gol subiti. Ben 63 volte la porta del Palermo è stata perforata nelle 38 partite di campionato. Una vera e propria banda del buco, che fa letteralmente impazzire di rabbia Maurizio Zamparini. Anche ieri il presidente del Palermo, che ha scelto di vedere la partita come un normale tifoso e non di andare in giro per la città in taxi come fa abitualmente, avrà avuto da ridire sull’atteggiamento difensivo di una squadra che, se presa d’infilata, difficilmente riesce ad evitare il gol.


E’ vero che la testa era all’Olimpico di Roma, all’Inter, alla finale di Coppa Italia, che la voglia di ‘mettere la gamba’ era pari a zero, ma non si può negare che il Palermo – per la cifra tecnica complessiva di cui dispone – non può permettersi un fardello di reti così pesante. Anzi, umiliante. Il pomeriggio avverso per i rosanero è stato completato dall’infortunio di Acquah, l’unico che non avrebbe dovuto subire danni fisici in questa sfida, perché destinato a sostituire il metronomo sloveno Bacinovic nella finale del trofeo di Lega. Acquah, invece, commettendo egli stesso un fallo inutile e devastante sull’ex rosanero Guana a centrocampo, ha rimediato una distorsione alla caviglia destra ed è uscito dal campo in braccio ai sanitari, in lacrime. C’é chi ha lasciato il campo, invece, a capo chino, imprecando contro Rossi e chissà chi altri: Fabrizio Miccoli ha dovuto fare spazio a Pinilla e si è messo da parte molto a malincuore, per almeno due motivi: o sa già che quella di ieri era la sua ultima partita al Barbera da capitano e leader del Palermo, o intravede all’orizzonte un futuro di spezzoni di partite. Insomma, poco allegro per uno come lui che giocherebbe anche con una gamba, magari tranne contro il ‘suo’ Lecce, la squadra per la quale ha sempre fatto il tifo e nelle cui file potrebbe esibirsi nella prossima stagione.


Quella di ieri, salvo clamorose sorprese, era l’ultima di Delio Rossi sulla panchina del Barbera da allenatore del Palermo, ma il Chievo gli ha rovinato la ‘festa’ d’addio. O forse, anche per lui, l’attesa per l’ultimo atto della Coppa Italia si è fatta sentire. Nessun saluto, nessun gesto di ringraziamento. Niente di niente, insomma. Tutto è rimandato all’Olimpico, domenica prossima. O alle prossime puntate della telenovela con Zamparini, che, giorno dopo giorno, riserva sorprese sempre più clamorose. Per il resto, la partita è stata abbastanza divertente, condita da quattro gol e da numerosi episodi. Ha vinto la squadra più concreta e concentrata ed un elogio va a Pioli, che é riuscito a tenere sulla corda il ‘suo’ Chievo fino alla fine. Cioé, anche dopo avere conquistato lo ‘scudetto dei poveri’, leggasi salvezza.