Bossi a Berlusconi: «Se parli solo di Pm la gente non ti segue»

ROMA – Silvio Berlusconi ”ha un bel po’ di ragioni, a volte ci sono troppi magistrati che tendono a sinistra”, però se poi parla solo di toghe ”non ci guadagna”, la gente non lo segue: anche questa sera nel comizio di chiusura della campagna elettorale a Varese, Umberto Bossi ha dato una carezza e, insieme, uno schiaffo al premier impartendogli quasi una lezione di strategia politica proprio sulla giustizia. Ossia la spina nel fianco del Cavaliere che ha voluto investire del ”patologico” problema addirittura tutti i leader del G8. Il senatur ha quindi consapevolmente girato il coltello nella piaga e ha voluto richiamare Berlusconi ai temi che più direttamente toccano la gente, ossia gli elettori.


– E’ difficile dare torto a Berlusconi -sostiene -. Ha avuto tanti danni, certo però che la gente poi non lo segue, perchè chiede anche cose concrete come i posti di lavoro. Ma se parla solo di magistrati non ci guadagna. Il problema – ha aggiunto Bossi – è che Berlusconi non riesce a ottenere il taglio della pressione fiscale da Tremonti, perchè le regole europee lo impediscono.


Con il ministro delle Riforme a Varese si è ritrovato lo stato maggiore del Carroccio: il ministro dell’Interno Roberto Maroni, il titolare della Semplificazione Roberto Calderoli, il capogruppo alla Camera Marco Reguzzoni, il capo delegazione al Parlamento Europeo Francesco Speroni e il segretario lombardo Giancarlo Giorgetti. Bossi ha voluto ricordare alla piazza la recente approvazione del federalismo fiscale e ha confermato la richiesta dell’ulteriore passaggio al decentramento dei ministeri. Ha anche rilanciato il suo impegno contro ”il centralismo, che oggi è anche in Europa.


– La realtà dei nostri tempi è questa – ha detto – ci sono sempre più centralismi e sempre meno democrazia.


In piazza a Varese questa sera ad ascoltare il leader della Lega, che in vista dei ballottaggi ha centellinato le sue apparizioni in pubblico, c’erano anche gli alleati locali del Pdl, con i quali i militanti del Carroccio hanno ingaggiato una curiosa sfida canora prima del comizio. Al risuonare di ‘Meno male che Silvio c’e” si è contrapposto presto un ‘Bossi, Bossi’ ripetuto a gran voce.