Batterio killer, 1600 casi in Europa

MOSCA – Sale l’allarme per l’epidemia causata dal batterio killer, variante dell’E-coli che ha fatto salire a 18 le vittime in Europa (17 in Germania e 1 in Svezia). Ignota l’origine del contagio, visto che le ultime analisi hanno scagionato i cetrioli spagnoli. ‘’Si tratta di un ceppo nuovo, mai individuato prima’’, ha dichiarato il portavoce dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), Aphaluck Bhatiasevi. Per l’Oms sono 1614 i casi di infezione legati all’epidemia. In Germania i contagiati per sindrome uremica emolitica (Hus) sono 470, cui si aggiungono 1064 casi per E.Coli enteroemorragica (Ehec). In Europa (ci sono contagiati in Austria, Danimarca, Francia, Olanda, Norvegia, Spagna, Svezia, Svizzera e Gran Bretagna) i casi di Hus sono 499 e 1115 quelli di Ehec.


Dilaga intanto la paura. Mosca ha vietato l’importazione di verdura fresca dall’Ue, accusando Bruxelles di non aver vegliato contro la diffusione del batterio. Ispettori sanitari sono incaricati distruggere la verdura fresca di provenienza europea in negozi e depositi dell’intera Russia. Gennady Onishchenko, direttore del Ruspotrebnadzor, ha attaccato l’efficacia delle leggi sanitarie europee accusando l’Ue di ipocrisia per aver più volte suggerito alla Russia di adottare i propri standard. “La legislazione sanitaria europea non funziona. Non penso che i colleghi siano poco professionali, ma la loro legislazione sanitaria è politicizzata e gli lega le mani”.


Da Bruxelles si bolla come ‘’reazione sproporzionata e inaccettabile’’ la decisione presa dalle autorità russe. La Ue, in una lettera firmata dal commissario alla salute John Dalli, chiede a Mosca di ‘’rimuovere immediatamente’’ il blocco, che ha ripercussioni anche sull’Italia. Secondo Coldiretti esportiamo in Russia ortaggi e legumi freschi per un valore di 4,4 milioni di euro all’anno, ora ‘’messi a rischio per effetto dell’assurdo divieto’’ di Mosca.


L’Istituto superiore di sanità assicura che non è stato registrato finora “nessun caso in Italia”. La Spagna, intanto, preannuncia una richiesta di risarcimento per i danni subiti con il primo ministro Jose Luis Zapatero che attacca Ue e Germania per la gestione della vicenda del batterio. Per Zapatero, l’Ue avrebbe dovuto reagire “con più forza e rapidità” quando si è scoperto che l’epidemia non era causata dai cetrioli coltivati in Spagna e la Germania ha commesso “un errore flagrante” nell’accusare questo ortaggio.