Inter Campus al Civ

Francesco Toldo e l’intera delegazione di Inter Campus, il referente locale Luis Merola, il Direttore Tecnico Aldo Montinaro, l’allenatore Roberto Picardi e Ricardo Martinez, coordinatore tecnico dei progetti Inter Campus a lingua spagnola (Colombia, Messico, Cuba, Venezuela, Bolivia e Paraguay), hanno svolto diversi giorni di intensa attività tecnica alternando la loro presenza nei vari nuclei di Caracas.


Lo staff neroazzurro è stato ricevuto anche dal Centro Italo Venezuelano e dal suo presidente Mario Chiavaroli per una giornata trascorsa sui campi sportivi per un allenamento dimostrativo rivolto ai tecnici del Settore Calcio.


Alfonso Campisi, uno dei campioncini del Civ che ha partecipato a questo stage dell’Inter, ci racconta la sua esperienza:
– Io gioco a centrocampo, l’idea di conoscere Toldo mi è sembrata fantastica, ho subito pensato: devo farmi dare un’autografo ed una foto. Anche se sono tifoso del Napoli, conoscere Toldo non è una cosa da tutti i giorni. Spero che in un fututo vengano qui altri giocatori dell’Inter.


Continua Gianfranco, senza mai staccarsi dal pallone:
– Inter Campus è una cosa bellissima, mi sono divertito un sacco insieme agli allenatori venuti dall’Italia.
Questa era la seconda visita della società neroazzurra al Civ, i piccoli sportivi sperano che l’iniziativa si ripeta.
Inter Campus anche a Mucuchies. L’idea ha dato i suoi primi passi il 21 maggio grazie all’iniziativa di Pedro Arias ed Ernesto Mueller, oltre all’appoggio di Inter Campus e Luis Merola, rappresentante locale.

L’accademia dove si svolge l’attività è la “Parameños di Mucuchies”, attualmente ci sono 85 bambini che beneficiano dell’iniziativa, in attesa che l’attività di Inter Campus si espanda a altre zone andine del paese.

La storia di Inter Campus


Inter Campus realizza dal 1997 un programma flessibile di intervento sociale e cooperazionale a lungo termine in 21 nazioni nel mondo con il supporto di 200 operatori locali. Utilizza l’attività del calcio come strumento educativo per restituire a 10.000 bambini bisognosi tra gli 8 e i 14 anni il diritto al gioco.


A partire dal 2010 anche il Venezuela è entrato nell’elite di via Durini. Gli organizzatori hanno ricalcato che l’iniziativa, a cui partecipano circa 10 mila bambini ogni anno, non è per scoprire nuovi talenti, ma solo per dribblare dalle cattive abitudini i bambini che hanno poche risorse economiche. Grazie alla magia del calcio, si vogliono allontanare i bambini dalla violenza e dal mondo della droga. Attraverso lo sport, i bambini imparano i valori e le norme di educazione, allontanandosi dai vizi che possono intrappolarli.


La tappa venezolana è iniziata l’anno scorso svolgendosi in forma gratuita nelle zone della Dolorita (nella parrochia di Petare) e nel Centro Juvenil Don Bosco. Si sono beneficiati circa 300 ragazzini, per essere tra i fortunati si doveva possedere un unico requisito: essere bravi a scuola.


Il Venezuela è stato il ventesimo paese a beneficiare di questa iniziativa. Prima della ‘culla di Bolivar’ hanno avuto questo regalo: Brasile, Cina, (1998), Colombia, Bosnia, Bulgaria, Palestina, Iran (1999), Romania (2000), Camerun (2001), Ungheria, Polonia, Israele, Slovenia (2003), Messico, Bolivia, Argentina (2004), Marocco, Cuba (2005), Libano (2006), Uganda, Angola e Paraguay (2008).


Il primo decennio di vita del progetto è culminato con un film documentario diretto da Gabriele Salvatores, tifoso interista, e presentato al ‘Festival internazionale del film di Locarno’ del 2008. Il mondo di Inter Campus è questo: un’esperienza ricchissima di storie di vita, maturata in anni di lavoro, portata avanti a volte in condizioni quasi proibitive, con molta determinazione e coraggio, recuperando il calcio e quindi il gioco, agendo dove la guerra ha portato distruzione. Ma esiste ancora un futuro, e il futuro sono proprio i bambini.