Grecia, Draghi: possiamo salvarla

BRUXELLES – L’Italia degli inizi degli anni ‘90 “era in condizioni forse peggiori di quelle in cui si trovano oggi la Grecia e il Portogallo, ma ce l’abbiamo fatta”. Lo ricorda Mario Draghi, candidato alla presidenza della Bce che, parlando all’Europarlamento, si è detto convinto che la Grecia possa essere salvata. – Dobbiamo credere che si possa fare – ha detto.


I costi di un default della Grecia, ribadisce poi Draghi, “sarebbero superiori ai vantaggi” e c’è il rischio di “un contagio diffuso” all’eurozona. Il governatore assicura però che la crisi della Grecia non sarà una nuova Lehman Brothers, la banca d’affari fallita nel settembre del 2008 e che ha innescato la crisi finanziaria.
– Sappiamo che ci sono molti investitori che aspettano la contingenza per sfruttare una situazione in cui ci sia un default mal gestito e non gestito – ha avvertito il governatore di Bankitalia – Questa è la lezione che abbiamo imparato dalla Lehman, che è stato il fallimento più caro della storia e non vogliamo ripeterlo.


Il governatore di Bankitalia respinge poi le accuse di conflitto di interesse per il suo passato alla banca d’affari Goldman Sachs.
– Ho agito con integrità, non ci sono stati favoritismi – ha detto rispondendo ad alcune domande degli europarlamentari.
Parlando della Bce, Draghi ripete più volte qual è il mandato dell’Istituto di Francoforte: garantire la stabilità dei prezzi nel medio termine “è l’obiettivo primario”. “La nostra politica sui tassi di interesse deve essere adeguata con l’obiettivo di rispettare il mandato della Bce, dobbiamo agire in modo preventivo – ha sottolineato il governatore di Bankitalia – per evitare ogni deterioramento delle aspettative inflazionistiche”. In ogni caso, ha però avverito Draghi, “deve essere chiaro che né la crisi del debito sovrano né la dipendenza anormale di alcune banche dalla liquidità della Banca centrale europea possono distogliere la Bce dal suo obiettivo primario”.


Riguardo l’euro e il momento di difficoltà internazionale, Draghi infine non ha dubbi: “E’ un successo, che neanche la crisi lo può rimettere in discussione”.
Sul rafforzamento della governance economica “siamo come in mezzo al guado in un fiume”. ha poi detto per sottolineare la necessità di proseguire lungo il percorso avviato, “rafforzando ed approfondendo la sorveglianza” sulle politiche di bilancio, ed “ampliandola anche ad altre aree”.