Insulti contro i precari, bufera su Brunetta

ROMA – “Io con voi non ci parlo. Voi siete l’Italia peggiore”. La telecamera segue il ministro Renato Brunetta che volta le spalle e raggiunge veloce l’uscita dalla sala del convegno sull’Innovazione. Il video fa il giro del web in poche ore. I mittenti delle parole di Brunetta sono un gruppo di precari della pubblica amministrazione e il ministro finisce sotto accusa.

Prima si sono mossi i cittadini, che hanno invaso la rete di post contro il ministro della Funzione pubblica. Su Facebook è nato anche un gruppo per le dimissioni di Brunetta. Poi sono arrivati anche la politica e i sindacati. “Un atto volgare che offende i lavoratori tutti, non solo quelli precari”, commenta il segretario nazionale Fp-Cgil Fabrizio Fratini.

Per il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, “posizioni estreme come quelle di Brunetta mostrano una incomprensione profonda” della realtà del Paese. “C’è da essere preoccupati”. E il Pd affonda il coltello nella piaga. Le parole di Brunetta ai precari (‘Scusate, non vi vedo e non vi sento’) sono diventate lo spot della conferenza sul lavoro organizzata dai democratici a Genova per venerdì e sabato.

Il ministro oggi è tornato sulla vicenda e in un video ha dato una sua versione dell’accaduto. Ha spiegato che quel ‘voi siete l’Italia peggiore’ non era riferito ai precari in generale ma a chi, come i lavoratori che ieri hanno cercato di avvicinarlo, irrompe “sistematicamente in convegni e dibattiti per interrompere i lavori, insultare i presenti e riprendere la bravata con una telecamerina per poi passare subito il video ai giornali amici”. Da qui “il mio duro giudizio su lorsignori (non certo sui precari tout court), che ribadisco con forza: siete l’Italia peggiore”.

Brunetta, tramite video, smentisce dunque le accuse ai precari in generale, precisando di aver rivolto le sue parole al gruppo presente al convegno sull’Innovazione, teatro della vicenda. E ribadisce gli insulti verso i lavoratori che hanno cercato di avvicinarlo: “Ridirei tutto”. “E’ stato un agguato mediatico costruito per avere immagini e voce, un agguato programmato. La rete usata come un manganello mediatico”, ha concluso il ministro.

Non è solo l’opposizione ad attaccare Brunetta per gli insulti ai precari. Qualche voce critica si leva anche dalla maggioranza nel silenzio assoluto del Pdl e dei vertici leghisti. Arturo Iannaccone, deputato dei Responsabili, osserva: “Dal ministro della Funzione pubblica ci aspettiamo che si scusi con i giovani precari”. Critiche anche da Forza Sud e dai giovani della Lega.

Oltre a Bersani, dal Pd arrivano le critiche di Anna Finocchiaro, presidente del gruppo del Pd al Senato, per la quale “il disprezzo’’ che esprime Brunetta “è davvero intollerabile’’. Sulla stessa linea Stefano Fassina, responsabile Economia e Lavoro del Pd, che tuona contro il ministro: ‘’Se avesse un minimo senso delle istituzioni si dovrebbe dimettere”. Mentre la senatrice Giuliana Carlino, capogruppo dell’Idv in commissione lavoro, invita Brunetta a chiedere ‘’immediatamente scusa ai lavoratori che vivono ogni giorno la precarietà sulla loro pelle. La parte peggiore del Paese non sono i precari, ma coloro che anziché tutelare i più deboli, contribuiscono ogni giorno ad affossarli”.