Paoloni resta in carcere Bellavista ai domiciliari

CREMONA – Niente da fare per Marco Paoloni indagato nell’ambito dello scandalo scommesse: resterà in carcere. Ieri era attesa la decisione sull’eventuale scarcerazione dell’ex portiere della Cremonese, ora in forza al Benevento. Il gip di Cremona, Guido Salvini, però, ha ritenuto necessario allungare i tempi della scarcerazione in quanto vuole interrogarlo riguardo ad alcune circostanze contraddittorie di cui l’estremo difensore ha parlato nell’interrogatorio davanti al procuratore della Repubblica Roberto Di Martino. Paoloni aveva principalmente negato la sua responsabilità in relazione alla somministrazione di un tranquillante ai propri compagni di squadra in occasione di Cremonese-Paganese del 12 novembre 2010.


Arresti domiciliari, invece, per un altro protagonista della vicenda, l’ex capitano del Bari, Antonio Bellavista, arrestato il 1 giugno scorso. I guai, però, per l’ex giocatore non sono finiti. Oltre alle 18 gare citate nell’ordinanza di custodia cautelare, ci sono anche Atletico Roma-Viareggio e Mantova-Sassuolo tra le partite a lui contestate. Lo si evince dal provvedimento con cui il gip Guido Salvini lo scarcera. Il giudice rileva come siano confermate “la continuità e la stabilità del suo impegno nello sfruttare a proprio vantaggio e a vantaggio dei complici le partite truccate”. In intercettazioni, compaiono “anche riferimenti a partite non prese in considerazione nell’ordinanza quali Atletico Roma-Viareggio e Mantova-Sassuolo” mentre sono “numerosissimi gli accordi presi con Parlato e Bressan (altri due indagati, ndr), chiamati non a caso ‘soci’ e i riferimenti a Giuseppe Signori chiamato anche il ‘cinese’ per il suo intervento sui siti asiatici nell’interesse del gruppo”. Bellavista ha anche rilasciato alcune dichiarazioni: “Sicuramente ne uscirò pulito perchè non c’entro niente con quanto è stato scritto ed è stato detto, magari ne parleremo in una seconda fase, quando potrò pronunciarmi – ha detto ai microfoni di Tg1 -. Ho passato veramente quindici giorni d’inferno”.


Il giudice spiega che, dopo gli interrogatori di garanzia e quelli davanti al pm da parte degli indagati, “sono stati raccolti elementi che, per ampiezza e concordanza, hanno fornito piena conferma di quasi tutti gli episodi di frode sportiva citati nell’ordinanza di custodia cautelare e del contesto associativo in cui si sono sviluppati”. E’ per questa ragione che nei confronti di Bellavista sono “grandemente scemate” le esigenze di custodia cautelare.


Intanto chiede di essere ascoltato Cristiano Doni. A parlare è Salvatore Pino, legale del giocatore dell’Atalanta: “Il mio assistito Cristiano Doni sin dal primo giugno scorso, data in cui è divenuta nota l’operazione denominata ‘last bet’, è costretto, impotente, a leggere sui giornali ed ascoltare in televisione accuse sempre più sconcertanti, formulate da sconosciuti nei suoi confronti. Per questo motivo abbiamo già manifestato la nostra intenzione di rendere l’interrogatorio al fine di chiarire l’estraneità del calciatore ai fatti oggetto di indagine, e di tutelarne l’immagine che rischia ormai di venire irrimediabilmente compromessa”.