Ministeri al Nord, Pd e Pdl: “Odg, decida il Parlamento”

ROMA – Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, è pronto a dar battaglia alla richiesta leghista di trasferire al Nord alcuni ministeri e ritiene che la mozione parlamentare da lui annunciata avrà il 90% dei consensi di destra e sinistra. Definisce l’atteggiamento della Lega ‘una copertura elettorale’. Il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, afferma di non vedere ‘molta passione’ al Nord sul tema trasferimento dei ministeri, e precisa che sul fatto che possano esserci sedi di rappresentanza c’è l’accordo di tutti. Il presidente della provincia di Roma, Nicola Zingaretti, afferma che se ci fosse un voto di fiducia sullo spostamento dei ministeri, si aspetterebbe ‘comportamenti coerenti e non marce indietro’.

Il Pd ha formalmente depositato un Odg al Decreto sviluppo che impegna il governo a escludere ogni ipotesi di delocalizzazione dei ministeri al nord. L’Odg sarà votato oggi in aula. Il trasferimento di ministeri al Nord “non credo sia una soluzione ma vediamo che ne pensa il Parlamento, ci sarà un voto e da lì prenderemo un’indicazione”, ha dichiarato il leader Pd Pier Luigi Bersani. Annunciata un’analoga iniziativa nel Pdl. Oggi “ci sarà anche un ordine del giorno del Pdl al decreto sviluppo contro lo spostamento dei ministeri”, ha annunciato il sindaco di Roma Gianni Alemanno.

Mentre l’”Italia dei valori ha presentato due mozioni per impegnare il governo a non trasferire i ministeri al Nord e per il ritiro delle truppe dall’Afghanistan e dalla Libia”. Ad annunciarlo il presidente vicario del gruppo Idv alla Camera Antonio Borghesi.

Intanto, il ministro della Semplificazione e capo delle segreterie della Lega, Roberto Calderoli precisa che ‘’il nostro progetto non riguarda soltanto il Nord ma concerne l’intero Paese, compreso il Sud: riteniamo, infatti, che anche il Mezzogiorno possa, e debba, legittimamente aspirare ad avere dei ministeri dislocati sui propri territori’’. Lo scrive rispondendo alle parole di monsignor Bregantini, che aveva definito la proposta leghista del trasferimento dei ministeri ‘’un gesto di grandissimo disprezzo per il Sud’’ e aveva affermato che ‘’la Chiesa deve frenare queste mire secessionistiche’’, ‘’la Lega paradossalmente ripete gli errori che rimprovera a Roma’’.

‘’Caro Monsignor Bregantini – si legge nel testo di Calderoli – mi spiace sinceramente constatare, dalle sue parole, che le sono state fornite delle informazioni non corrispondenti alla realtà rispetto al nostro progetto di territorializzazione delle amministrazioni centrali dello Stato, ivi compresi i ministeri. Noi riteniamo – spiega l’esponente leghista – che le suddette amministrazioni centrali debbano essere collocate nei territori che abbiano una vocazione naturale nei confronti delle materie di competenza specifica delle rispettive amministrazioni centrali o dei rispettivi ministeri’’. ‘’Il nostro progetto, pertanto non riguarda soltanto il Nord ma concerne l’intero Paese, compreso il Sud’’.

Intanto, Alemanno e il presidente della Regione Lazio Renata Polverini hanno firmato a piazza della Rotonda al Pantheon la petizione popolare per mantenere i ministeri nella Capitale.
“I rapporti tra Pdl e Lega sono complessi, Bossi ha detto anche cose giuste e condivisibili – ha detto la presidente del Lazio – sulle riforme fiscali e sul sostegno alle piccole e medie imprese, su questi temi è possibile la sintesi”. “La cosa che mi dispiace è che si è aperto un dibattito sui ministeri solo con finalità ideologiche e propagandistiche, nessuno parla di cosa significherebbe per le famiglie. Immaginate un Consiglio dei ministri convocato d’urgenza, i ministri si dovrebbero spostare rapidamente perdendo tempo e risorse”.

Anche il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini ha firmato la petizione. “Roma è la capitale d’Italia, non c’è bisogno di nuovi sprechi, non c’è bisogno di buffonate ma serve serietà”, ha detto il leader dell’Udc.
Per il ministro della Difesa Ignazio La Russa, Polverini e Alemanno ‘’si bagnano prima che piova’’. Comunque ‘’se volessero mettere in discussione il ruolo di Roma Capitale troverebbero in me un fiero nemico’’, ha aggiunto La Russa, ricordando che era proprio il Governo Berlusconi ad avere fatto ‘’Roma Capitale anche con il voto della Lega’’.