Il partito gira pagina, si parla di costituente

MIRABELLO – Tutti lo aspettavano per la giornata finale della festa. E’ vero che ormai il segretario del partito è Angelino Alfano, ma Berlusconi è Berlusconi, si diceva ieri. L’ora prevista per il collegamento telefonico era già stata comunicata ai giornalisti con un giorno di anticipo: alle 11.30 in punto chiamerà, non venite in ritardo. Ma la telefonata tanto attesa non c’è stata: il Cavaliere ha preferito rimanere in silenzio, anche il giorno la sentenza contro la Fininvest.


La festa, nonostante il silenzio di Berlusconi, è andata avanti lo stesso. E i big del Pdl, che hanno preso parte alla tavola rotonda in cui si tiravano le ‘somme’ della manifestazione e si faceva il punto sul partito, si sono trovati tutti d’accordo: al partito, in vista del 2013, serve un rilancio vero, bisogna voltare pagina. Bene l’operazione ‘nuovo segretario’, ma ora si deve pensare a consolidare l’impalcatura del Pdl affinche’ resista anche alla fine del ‘’ciclo storico di Berlusconi’’. Come osserva Domenico Nania.
– Dobbiamo far capire che non siamo più un partito di plastica – e’ la convinzione di Ignazio La Russa. Ed è significativo, si osserva sempre in platea, che a parlare di rilancio del Pdl siano soprattutto gli ex An, veri promotori della manifestazione. Mirabello, si fa notare, è anche un modo, per tutti gli ex finiani che ‘’hanno messo l’anima’’ nel cosiddetto partito del predellino, di ‘’capitalizzare’’ i risultati ottenuti fino a questo momento. Ed è proprio agli ex An che va il ringraziamento del ‘forzista’ Claudio Scajola.

E’ chiaro che ora, dopo la ‘’scoppola’’ delle amministrative e del referendum, come ammette La Russa, il partito sia in difficoltà. Allo stato, informa Scajola, i sondaggi ‘’ci danno al 28%’’. Il che significa che al momento ‘’siamo perdenti’’. Ma è proprio questo il motivo per cui si è anticipata la festa di Mirabello. Che si è nominato un nuovo segretario. Che Silvio Berlusconi è un po’ più dietro le quinte. Per uscire dalle ‘’secche’’ in cui è precipitato il Pdl dopo il 12 giugno non c’è che un modo: puntare tutto sulla Costituente dei moderati anche ‘’di ispirazione cattolica’’, come rimarca più volte Gasparri. Tradotto: l’obiettivo vero è quello di far naufragare il Terzo Polo aprendo le porte all’Udc di Pier Ferdinando Casini. Se quest’ultimo infatti accettasse di ‘rientrare’ nel centrodestra, ora che il Cavaliere ha fatto un passo indietro, si potrebbe guardare ‘’con più serenita’ al 2013’’.