Coppa Davis, Pietrangeli: “Il Cile sempre nel nostro destino”

ROMA – “Torniamo sul luogo del delitto. Il Cile è sempre nel nostro destino, sarebbe bello che dopo la Coppa Davis ci faccia ritornare in serie A”.


Nicola Pietrangeli, ‘ambasciatore’ del tennis italiano e capitano del ‘dream team’ azzurro del ‘76, dopo quello storico trionfo non è più tornato in Cile. Ci tornerà a settembre, sperando di vedere tornare la sua Italia nel gruppo mondiale.


“Io speravo di andare in India – scherza al telefono – non ci sono mai stato. Ma va bene così, magari troverò una via o una piazza con il mio nome…”. Quella sfida di tanti anni fa è entrata ormai nella storia non solo del tennis, ma anche del cinema. Il regista Mimmo Calopresti ne ha fatto anche un film dal titolo ‘Le magliette rosse’. Si è sempre detto che quelle magliette, indossate da Adriano Panatta e Paolo Bertolucci nel punto decisivo della sfida di Santiago davanti ai gerarchi, furono un atto simbolico contro il regime di allora.
“Ma quale simbolo antidittatura! Quelle maglie erano solo scaramantiche: avevano portato fortuna a Panatta a Roma e a Parigi e le indossò di nuovo anche là nel doppio assieme a Bertolucci” rivela Pietrangeli, che ricorda le minacce di morte e le polemiche di chi non voleva che l’Italia partisse per il paese di Pinochet. “Voglio vedere adesso se i signori della sinistra dicono ancora che non dobbiamo andare…”.


Non è più il Cile di allora, “ma sarà una bella trasferta, piena di ricordi per me: sarà piacevole tornare, conservo sempre bei ricordi, a noi ci trattarono da nababbi. Però sarà comunque un match tosto – dice Pietrangeli – Gonzalez non è forse quello di qualche tempo fa ma forse ci meritiamo anche un pò di fortuna dopo tanta sfortuna”. “La meritiamo ce la meritiamo, dovremmo starci sempre” dice Paolo Bertolucci. Diversamente da Pietrangeli lui in Cile poi ci é tornato.


“Ci sono riandato qualche anno fa e sono riandato nello stesso albergo di allora rivivendo con la testa quei giorni di tanti anni fa – dice Bertolucci – Ho trovato un paese moderno e bellissimo, il più bello che abbia mai visto”.


Il Cile ha sempre portato fortuna agli azzurri: in quattro sfide hanno sempre vinto, l’ultima volta a Cagliari nell’85 finì 3-1.
“Sono convinto che ci porterà bene anche questa volta – dice Bertolucci – Per noi è troppo importante tornare la serie A. E’ una vetrina che ci manca a livello mediatico, e poi ce la meritiamo”.
Il sorteggio in questo caso è stato d’aiuto. “Poteva andare meglio ma anche peggio – dice l’ex ct azzurro – Dipende da Gonzalez e se è in condizione. Con lui il Cile è battibile, senza per l’Italia diventa una trasferta molto tranquilla. I cicli iniziano a finiscono, ma possono anche ricominciare. Anche questa è una squadra giovane. Allora eravamo una squadra che sotto la guida di Belardinelli era cresciuta insieme”.
Avrebbe preferito Israele, ma il Cile va ultrabene anche per Corrado Barazzutti, un altro degli ‘eroi’ di Santiago del ‘76.


“Speriamo che quel precedente sia di buon auspicio – dice – e che si possa tornare in A proprio laddove abbiamo conquistato la Davis. A quella trasferta siamo tutti molto legati, abbiamo dei bellissimi ricordi. Il Cile ci ha portato fortuna una volta, speriamo che sia così anche il prossimo settembre. Sarebbe bellissimo e suggestivo riconquistare dopo undici anni il gruppo mondiale proprio in Cile”.
Insomma, il Cile finora ha sempre portato fortuna, proprio come le ‘magliette rosse’ del doppio di 35 anni fa.