Religione e teatro, i camerotani festeggiano San Vincenzo

CARACAS – Questa domenica l’associazione ‘Siam Camerotani’ festeggerà San Vincenzo Ferreri, patrono di Camerota, provincia di Salerno. L’omaggio avverrà nelle installazioni del Centro Italiano Venezolano con un’agenda ricca di appuntamenti.


Si inizierà alle 17.30 con una Santa messa officiata da Padre Zelindo nella cappella del Civ. Al termine della celebrazione, cantata in omaggio a tutti i figli dei camerotani, si procederà con una processione – con la statua del Santo – che dalla cappella porterà al Salone Italia del club. Lì una quindicina di membri dell’associazione metterà in scena “Benvenuti al Sud” (ore 19.45), adattazione teatrale dell’omonimo film di Luca Miniero (a sua volta remake della geniale commedia francese “Bienvenue chez le Ch’tis”) a cura di Paolo Rigio e Marcella Mosca.
– Sono vent’anni che l’associazione porta sul palcoscenico una commedia teatrale in accompagnamento alla celebrazione religiosa – spiega Rigio -. In passato abbiamo interpretato piece di Totò e di Eduardo De Filippo, così come alcuni spettacoli di nostra creazione, come “Per sempre migranti”, che ha riscosso un notevole successo.


Protagonista della commedia è il responsabile dell’ufficio postale di una cittadina del Nord che, sotto pressione della moglie, è disposto a tutto pur di ottenere il trasferimento a Milano. Anche fingersi invalido per salire in graduatoria. Ma il trucchetto non funziona e per punizione viene trasferito al Sud, in Campania. Rivestito di pregiudizi, parte da solo alla volta di quella che ritiene la terra della camorra, dei rifiuti e dei “terroni” scansafatiche. Con sua immensa sorpresa, scoprirà invece un luogo affascinante, dei colleghi affettuosi, una popolazione ospitale e un nuovo grande amico. Il problema ora però è un altro: come dirlo alla moglie e ai vecchi amici del nord?


L’associazione ‘Siam Camerotani’ ha apportato alcune modifiche al soggetto cinematografico originale. In primis l’ambientazione, che non è più Castellabbate, a Napoli, come nel film, ma Camerota, a Salerno. Inoltre, i piatti tipici del luogo e la cadenza del dialetto sono stati sostituiti con ricette e parlate ‘camerotane doc’. Qualche modifica anche nel finale.
Al termine dello spettacolo, la commissione dell’Associazione offrirà un simpatico rinfresco.