Manovra, il governo frena i tagli alla politica. Insorge l’opposizione

ROMA – Il governo annuncia tagli ai costi della politica, stipendi di parlamentari e funzionari nella ”la media dei principali Paesi europei”, auto blu sotto i 1600 cc., e voli di Stato limitati a poche cariche della Repubblica. Ma di fatto non li realizza, rimandandoli alla prossima legislatura, scatenando così l’ ira delle opposizioni e del Carroccio.


Luca Cordero di Montezemolo parla di ‘vergogna’, la Lega è dura con le critiche, e tutte le opposizioni insorgono, con Pd e Idv che chiedono le dimissioni del governo. Sia perchè si giudicano i provvedimenti insufficienti, oppure iniqui, come fa il centrosinistra. Sia perchè non digeriscono il fatto che l’annunciata stretta alla cinghia della politica non sarà certo immediata. Mentre molte misure sui costi della politica – su questo il Carroccio protesta in linea con le opposizioni – entreranno in vigore solo a fine legislatura, ai cittadini sono richiesti da subito i sacrifici previsti dalla manovra.


Se è un fatto positivo, osserva Montezemolo, che la manovra sia stata approvata ”velocemente e con spirito di coesione”, è tuttavia ”vergognoso che non siano stati tagliati i costi della politica”. Per la Lega, il governo dovrebbe attivarsi, come chiede Giancarlo Giorgetti, presidente della commissione Bilancio di Montecitorio, ”affinchè i costi della politica contemplati nel provvedimento possano tempestivamente e rapidamente affiancarsi alle altre misure previste”.


Dipietristi e Democratici non criticano solo la tempistica, ma il merito. L’Idv rileva che ”invece di tagliare le decine di miliardi di euro di sprechi di enti inutili, di costi della politica incomprensibili e ingiustificabili”, questa manovra ”chiede più di mille euro l’ anno di nuove tasse a ogni famiglia”.


– E’ una vergogna – tuona il capogruppo alla Camera Massimo Donadi – e questo governo di incompetenti lunedì deve dimettersi.


Il Pd attacca il ministro dell’ Economia: bisognerebbe chiedere a Tremonti perchè quando si chiedono sacrifici agli italiani ”il capitolo costi della politica scompare dalla Finanziaria”. Anna Finocchiaro, presidente dei senatori, ricorda che nessuna richiesta del partito, come ”introdurre il principio contributivo per i vitalizi parlamentari; includere gli stessi nei tagli alle pensioni d’oro e dotarsi di uno strumento di riorganizzazione delle Province”, sia stata accolta dal governo.


– Non avete preso su nessuna delle nostre proposte. Ma noi – affonda il segretario Pierluigi Bersani – abbiamo le nostre proposte precise sui costi della politica e rifiutiamo l’antipolitica.


Duro l’Udc, che parla di fallimento del premier.


– Berlusconi – sottolinea Mauro Libè – è entrato in politica all’epoca di Tangentopoli come ‘antipolitico per eccellenza; 17 anni dopo, nonostante le tante promesse non è riuscito a tagliare un solo costo della politica, tradendo tutte le aspettative riposte in lui”.


E Nichi Vendola, definendo un ”nulla” le misure sui costi della politica, ammonisce: ”per questa via cresce la crisi di legittimità dell’intera classe politica”.