Finita la caccia, preso Hadzic

BELGRADO – Si è conclusa fra le montagne serbe di Fruska Gora, la fuga di Goran Hadzic, l’ultimo latitante nella lista dei ricercati dei Balcani del Tribunale penale internazionale per l’ex Jugoslavia (Tpiy).

Il boia di Vukovar, come è stato soprannominato per le atrocità compiute durante l’assedio alla città croata, dovrà rispondere di crimini di guerra e contro l’umanità per i misfatti commessi fra il 1991 e il 1994 in Croazia contro la popolazione non-serba. Ancora sconosciuta la data della sua estradizione all’Aja l’ex presidente dell’autoproclamata Repubblica di Krajina, dovrà comparire di fronte al tribunale speciale serbo che deciderà se autorizzarne o meno il trasferimento. I legali di Hadzic avranno 3 giorni per presentare un appello, dopodichè la parola finale spetterà al ministro della Giustizia serbo.

Per trovarlo, gli investigatori hanno seguito una pista italiana: infatti, secondo quanto riferito dal procuratore serbo, Vladimir Vukcevic, a condurli sulle sue tracce è stato un dipinto di Amedeo Modigliani, probabilmente trafugato durante la guerra in Croazia, che l’ex leader dei serbi della Krajina aveva provato invano a vendere.
Con questa cattura, la seconda dopo l’arresto di Mladic meno di due mesi fa, la Serbia si porta avanti nel suo cammino verso l’Unione europea. Da Bruxelles sono arrivate le congratulazioni del presidente della Commissione, José Manuel Barroso.