L’Italia si fa grande con la Pellegrini e Scozzoli

SHANGHAI – Una fa la storia, l’altro bissa l’argento: insieme fanno grande l’Italia. In un pomeriggio da leoni a Shanghai va in scena lo show personale della campionessa che in piscina tutto il mondo invidia all’Italia: Federica Pellegrini mette a dura prova vocabolario e aggettivi, perché descrivere un’atleta che in due edizioni mondiali centra una doppietta su 200 e 400 sl è quasi un’impresa. E Fabio Scozzoli, da Lugo (Romagna) ci mette del suo, bissando sui 50 la medaglia d’argento vinta già sui 100 rana. Festa grande insomma al torneo iridato cinese, dove l’inno di Mameli è risuonato per la seconda volta.

L’olimpionica e primatista del mondo fa quello che a nessun’altra nuotatrice era mai riuscito prima sulle due distanze dello stile: e la rimonta nei 200 che ha tenuto col fiato sospeso le tribune – ma non lei – è la sintesi della potenza di un’atleta che non ha eguali. Aveva provato a darle noia l’olandese Femke Heenskerk, vincendo le semifinali e tirando per 150 metri nell’illusione di mettere la zampa davanti alla regina: poi ha mollato e la sua finale è involuta fino al settimo posto. Lei, la divina, invece, ha corso al contrario: settima, quinta, terza e poi ha infilato quella marcia inimitabile verso l’oro.

Il tempo, 1’55”58 lascia dietro l’australiana Kylie Palmer (1’56”04) e la solita francese Camille Muffat (1’56”10), arrivata a Shanghai con propositi bellicosi, costretta a guardare dal gradino più basso del podio Superfede.
“Mi renderò conto di quello che ho fatto tra qualche giorno – ammette la campionessa – spaventata? Ci ho sempre creduto, anche se sapevo che nei 200 sarebbe stata difficile, e che comunque l’oro arrivava all’ultima bracciata”.

Rana di nuovo d’argento quella di Scozzoli che usa i 50 per divertirsi e preparare la distanza olimpica: intanto porta a casa una medaglia mondiale che fa di lui il nuovo ranista da sogno che l’Italia aspettava dopo Domenico Fioravanti. Il romagnolo con 27”17 alle spalle del brasiliano Felipe Da Silva (27”01) abbassa anche il primato italiano e fa un altro balzo in avanti. Dal boom europeo un anno fa a Budapest (un oro e un bronzo tra 50 e 100) alla consacrazione mondiale, Scozzoli non é più una promessa: è l’altra garanzia di questa Italia che in piscina già da tempo non galleggia più, ma nuota alla grande. Sua maestà aveva già abituato tutti bene, adesso c’é anche Scozzoli che non tradisce mai. Londra non è lontana, lo show ora è atteso ai Giochi.