Faro Moody’s sulla Spagna, l’Italia sotto pressione

BRUXELLES – I giudizi negativi delle agenzie di rating continuano ad abbattersi sui debiti sovrani dell’Europa. Le brutte notizie hanno colpito la Spagna e nuovamente Cipro, contribuendo ad alimentare il clima di incertezza che ormai da settimane pesa sui mercati e sulle prospettive dell’Eurozona. La pressione è rimasta alta anche sull’Italia: il differenziale tra i rendimenti dei Btp e dei bund tedeschi decennali è ancora su livelli molto elevati.


Moody’s ha annunciato di aver messo sotto osservazione il voto assegnato a Madrid (Aa2) in vista di un possibile taglio a causa dei problemi che il Paese sta incontrando sia sul fronte della crescita che su quello del risanamento dei conti. Ma anche in seguito a quello che l’agenzia ritiene il ”pericoloso precedente” creato dall’Eurozona con il coinvolgimento dei privati (banche, assicurazioni) nel nuovo piano salva-Grecia.


-Non è una buona notizia -ha commentato il ministro dell’economia spagnolo Elena Salgado. E poco dopo il premier Josè Luis Rodirgo Zapatero ha annunciato lo svolgimento di elezioni anticipate per il prossimo novembre. A Cipro, già declassata mercoledì scorso da Moody’s soprattutto a causa dell’esposizione delle sue banche nei confronti della Grecia, oggi è arrivato la notifica del downgrading deciso anche da Standard & Poors (da A- a BBB+). Davanti al perdurare delle turbolenze che stanno investendo i mercati e ai dubbi sorti sui contenuti del piano salva-Grecia deciso il 21 luglio scorso dai leader dei 17 Paesi euro, il ministro francese delle Finanze Francois Baroin è sceso in campo invitando l’Eurozona ad accelerare i tempi per la messa in opera dell’accordo. Solo così, per Baroin, non si lascerà spazio alla speculazione e si eliminerà il rischio contagio.


Baroin, insieme al collega tedesco Walfgang Schaeuble, ha anche firmato un ‘commento’ pubblicato sul ‘Financial Times’ nel quale si ribadisce e si sottolinea che Francia e Germania ”difenderanno l’euro” facendo tutto il necessario per superare ”qualsiasi ostacolo” si dovesse presentare sulla loro strada. Un percorso che passa per la realizzazione dell’intervento finanziario a sostegno di Atene. E soprattutto per il potenziamento del fondo salva-Stati Efsf, al quale devono essere ancora dati concretamente tutti gli strumenti – per ora solo citati nell’intesa del 21/7 – indispensabili per assicurare la stabilità dell’Eurozona. Ma Parigi e Berlino, avvertono i due ministri, sanno anche benissimo che la stabilità e la fiducia saranno pienamente assicurate ”solo facendo evolvere la struttura istituzionale dell’Unione monetaria in modo che i Paesi euro siano obbligati ad adottare politiche di bilancio ed economiche in linea con la comune responsabilita’ nei confronti della moneta unica”.