Opposizioni-Parti sociali: «Il governo agisca subito»

ROMA – Piange il telefono, cantava Domenico Modugno. E non parte la chiamata dal governo alle opposizioni per cercare, come vorrebbe Pier Ferdinando Casini, soluzioni all’emergenza finanziaria e per la crescita.
– Il nostro numero ce lo hanno, l’importante è che l’esecutivo si svegli e non aspetti agosto per prendere decisioni immediate – avverte il leader centrista. Ed è pronto ad azzerare le vacanze anche Pier Luigi Bersani, scettico però che ‘’i mercati crederanno nel 48/mo decreto del governo’’ e convinto, come ribadisce nell’incontro alle parti sociali, che urga ‘’una discontinuità politica’’.

Al tavolo tra opposizioni e parti sociali, riunitosi per due ore nella sala delle Colonne di Montecitorio, gli unici a chiedere le dimissioni del governo sono il leader Idv Antonio Di Pietro e Bersani, che, il giorno dopo l’intervento in Aula del premier e alla luce del tonfo delle borse, è preoccupato per la ‘’drammatica sottovalutazione’’ da parte del governo.

Il Terzo Polo considera ‘’inutile perdere tempo visto che Berlusconi le dimissioni non le dà’’, rilancia con Casini la ‘grande coalizione’ alla tedesca ma nella sostanza è scettico come il resto dell’opposizione sulla capacità di azione dell’esecutivo. Le parti sociali, reduci dall’incontro con il governo, evitano di tradurre in termini politici la richiesta di ‘’discontinuità’’ ma l’opposizione trae l’impressione che, dalla Cgil a Confindustria fino all’Abi, sia forte la preoccupazione per la mancanza di consapevolezza dell’urgenza della situazione da parte del governo. Una preoccupazione che, durante la riunione, diventa insofferenza mimica ‘’con braccia allargate – racconta uno dei presenti – e occhi spalancati’’ dopo l’uscita del premier che in questo momento investirebbe ‘’prepotentemente’’ sulle sue aziende in Borsa.

Non è solo l’allarme sulle speculazioni dei mercati e sull’urgenza di misure per la crescita ad accomunare opposizioni e parti sociali. C’è sintonia anche sul documento unitario con le 5 misure messo a punto dalle parti sociali. Meno, invece, sulla proposta del Terzo Polo di anticipare gli effetti in termini di bilancio pubblico della manovra. Non un via libera alla manovra, approvata in tempi record, perchè, chiarisce Rutelli, ‘’noi la critichiamo’’ ma un anticipo del pareggio di bilancio. Anticipo considerato ‘’disastroso’’ dal leader Cgil Susanna Camusso e bocciato da Bersani, anche se bisogna mantenere i saldi, non si deve anticipare, ma cambiare, ‘’una manovra iniqua e sbagliata’’. Al punto che Di Pietro gioca da sè e alla riunione presenta la sua ‘contro-manovra’ da 60 miliardi in tre anni, chiedendo ai presidenti delle Camere di convocare al piu’ presto il Parlamento per discuterne. Pur con differenze ‘’solo di tono’’, assicura il segretario Pd, nel centrosinistra, l’opposizione, sintetizza Casini, ‘’c’è, le parti sociali ci sono, il governo speriamo che ci sia e non perda agosto per assumere subito provvedimenti’’.