Omosessualità: ‘Avvenire’ si scaglia contro il matrimonio della Concia

ROMA – Due giorni fa le nozze, in Germania. Oggi la polemica, in Italia, scatenata da un editoriale di Avvenire che parla di ‘polverone propagandistico’. Il matrimonio tra la deputata Paola Concia e Ricarda Trautmann finisce nel mirino del giornale dei vescovi e la parlamentare si dice ‘offesa’ da ‘attacchi volgari’.

Lascia spazio alla lettera che le ha scritto suo padre: “Il vostro è “un amore diverso ma non per questo meno intenso e meno puro”. Per Avvenire, l’unione tra le due donne è ‘un caso’, “più che un matrimonio. Cioè un gesto politico, una scelta strumentale per scatenare l’ennesimo sterile scontro”. Paola e Ricarda, dice Avvenire, potevano amarsi e vivere insieme, niente glielo impediva in Italia. “Invece hanno preteso di convolare in Germania, con gran seguito di reporter e fotografi”. Ma su questo punto la Concia non ci sta: “Non c’è stata mercificazione: io e Ricarda abbiamo deciso di dare l’esclusiva a Vanity Fair gratuitamente, perché volevamo raccontare la nostra storia in modo vero e delicato”. E nella replica si coglie anche la possibilità di passare a una “denuncia”.


La Concia ha pubblicato la lettera che suo padre ha inviato a lei e Ricarda, non potendo essere presente alle nozze. “Solo voi potete sapere quanto è stato duro, difficile e doloroso arrivare a questo giorno di felicità. Ho oltre 80 anni e neanche per me è stato facile capire e accettare fino in fondo – ammette -. Domani tornerete ad affrontare l’intolleranza e in qualche caso addirittura l’odio per chi ha fatto una scelta di amore”. Ma “nè a me nè ad altri dovete rendere conto, ma solo l’una all’altra. Perché il diritto di amarvi è scritto più in cielo che in terra. In paradiso i matrimoni non ci sono ma l’amore sì”.