Cgil in piazza il 6 settembre Sacconi: «Ingiustificabile»

ROMA – Uno sciopero generale martedì 6 settembre, proclamato bruciando i tempi delle procedure interne: è la reazione della Cgil ‘’contro, e per cambiare, la manovra iniqua e sbagliata del governo’’. Iniziativa ‘’dal mio punto di vista ingiustificabile, ma rispetto la volontà di una grande organizzazione’’ commenta il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi. Mentre per il leader della Uil, Luigi Angeletti, ‘’non produrrà alcun effetto se non di far perdere un po’ di soldi ai lavoratori’’.

Contrario anche il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, che parla di una ‘’situazione stucchevole’’. Un altro no arriva dal presidente della Fiat, John Elkann, che replica:
– Non credo che ci dobbiamo unire a loro.

E invita ad affrontare la realta’ seriamente e tutti insieme. La leader della Cgil Susanna Camusso ha riunito i segretari generali di tutte le categorie e delle Camere del Lavoro sul territorio, poi la segreteria confederale che ha proclamato 8 ore di sciopero generale, con manifestazioni territoriali, sulla base del mandato già avuto a luglio, senza quindi attendere la riunione del direttivo che era prevista per fine mese.
Un’accelerazione necessaria per scendere in piazza presto, ai primi di settembre, quando in Senato sarà ancora aperta la discussione sulla manovra. Una risposta ‘’rapida e giusta’’, che è ‘’solo l’inizio di una mobilitazione straordinaria che deve andare avanti’’, dice il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini, sottolineando che il sindacato di Corso Italia è compatto sulla decisione dello sciopero; ma anche che al prossimo direttivo sarà opportuno aprire un confronto interno sul rapporto con Cisl, Uil e Confindustria, con cui sono oggi ‘’evidenti le esplicite differenze’’. La Cgil ha già espresso una ‘’bocciatura completa’’ della manovra. Oggi il segretario generale ne parlerà ancora, ‘’in piazza’’, presentando controproposte e le modalità dello sciopero in una conferenza ‘’davanti al Senato’’.

Uno sciopero, dice il ministro Sacconi è ‘’legittimo e rispettabile’’ ma ‘’nel contesto che viviamo è straordinariamente contraddittorio con l’esigenza di sostenere la crescita, la produzione e l’occupazione. La conflittualità appartiene al tempo in cui si produce ricchezza’’.


Critiche nella maggioranza, comprensione nell’opposizione


ROMA – Nessuna sorpresa. Come da copione, lo sciopero generrale indetto dalla Cgil, il maggiore sindacato italiano, ha provocato le reazioni dsel mondo politico e del lavoro. Le preoccupazioni lecite della Cgil, che teme per i risvolti che possa avere la manovra sui lavoratori, hanno ottenuto risposte di adesione e di critica.
– La scelta della Cgil di proclamare lo sciopero generale rientra tra le opzioni possibili per un sindacato, non sta a noi giudicare positivamente o negativamente le ragioni di uno sciopero generale e questo perchè quando parliamo di autonomia del sindacato dalla politica e dei partiti dal sindacato intendiamo dimostrare che non c’è alcun condizionamento nelle scelte e questa scelta della Cgil è la dimostrazione più evidente – Il deputato Pd, Francesco Boccia, replica così a quanti nella maggioranza chiedono cosa pensi il Partito Democratico dello sciopero generale contro la manovra proclamato dalla Cgil.


– A noi, come Pd – sostiene Boccia – spetta cambiare una manovra profondamente iniqua e depressiva nel miglior modo possibile. Fare polemiche in questa fase del Paese sulle ragioni che spingono il sindacato allo sciopero generale è miope, sotto alcuni aspetti irresponsabile e non risolve i problemi. Gli fa eco il deputato Gero Grassi, anch’egli del Pd, che scrive in un comunicato che ognuno deve fare il proprio dovere rivendicando sempre e comunque il diritto di scelte autonome.


‘’Premesso che è legittima la decisione della Cgil di indire lo sciopero generale, la ritengo tuttavia una scelta errata che divide ancora di più le forze sindacali, proprio ora che invece sarebbe necessaria unità e compattezza per salvare tutti insieme il Paese’’.


Grassi si augura che «di fronte alla scelta della Cgil, il Pd sappia mantenere una sua autonoma linea politica e che a nessuno del partito – conclude Grassi – venga in mente di voler ‘salire’ su uno sciopero che rappresenta una risposta sbagliata ai problemi degli italiani’’.


Non è affatto d’accordo con lo sciopero, invece, Luigi Angeletti, segretario generale della Uil. Considera che «non produrrà alcun effetto se non di far perdere un po’ di soldi ai lavoratori’’.


– Sarebbe invece necessario – dice il leader della Uil – esercitare una pressione nei confronti delle forze parlamentari perchè apportino tutte quelle modifiche che abbiamo chiesto, insieme alle altre parti sociali, al fine di rendere la manovra più equa ed efficace. A tal proposito, il prossimo 1 settembre, faremo un’iniziativa davanti al Senato, dove è in approvazione la manovra, per sostenere le nostre chiare ed individuate proposte di modifica.


Assai piú critica l’opinione della deputato del Pd, Margherita Boniver. La presidente del Comitato Schengen ha affermato:
– La decisione della Cgil di scioperare in questo momento di crisi è incomprensibile, ingiustificabile ed anche penoso visto che questa scelta continua a dividere l’unità sindacale’.


E ricara la dose:
– Come si fa da un lato a chiedere agli italiani di lavorare di più in un clima così difficile e scioperare di più magari con lo stesso obiettivo di tutti e cioè reagire alla sconforto e alzare la testa? Il silenzio del Pd su questa vicenda è assolutamente inquietante e – conclude – fa capire l’enorme distanza tra i riformisti al Governo e i riformisti a parole.


– Giusta e sacrosanta la scelta da parte della Cgil di proclamare lo sciopero generale di 8 ore per il 6 settembre contro le politiche inique e classiste del governo. Come Rifondazione Comunista diamo il in nostro pieno appoggio e sostegno a questo importante appuntamento di lotta’’. Lo afferma in una dichiarazione Paolo Ferrero, segretario di Prc.