Borse di nuovo in ‘tilt’, Bce frena la caduta dei Btp

ROMA – La Banca centrale europea torna a puntellare i Btp italiani con 13,3 miliardi di acquisti di titoli europei la scorsa settimana, ma la borsa continua a puntare al ribasso sul debito di Roma. E c’è chi ipotizza che, parallelamente ai contatti informali con Roma, la Bce abbia allentato i suoi interventi per aumentare il pressing sul governo italiano. Una sorta di ultimatum per le riforme su cui spinge anche Herman Van Rompuy, presidente della Ue.


Mentre lo spread sui Btp decennali saliva vertiginosamente a oltre 370 punti base, la Bce ha fatto sapere oggi di essere tornata a incrementare gli acquisti dei titoli di Stato europei. La scorsa settimana lo ‘shopping’ è raddoppiato rispetto ai 6,65 miliardi sei sette giorni precedenti. Un’inversione di tendenza rispetto al trend decrescente delle settimane precedenti, che aveva visto la Bce ridurre progressivamente gli acquisti di ‘carta’ italiana e spagnola dai 22 miliardi della prima settimana, ai 14,3 della seconda, ai 6,65 della terza. Sulle mosse future i 23 membri del consiglio direttivo della Bce decideranno giovedì.


Tra tre giorni, quindi, si deciderà se andare avanti con un intervento d’emergenza che fra Grecia, Irlanda, Portogallo, Spagna e Italia ha totalizzato 129 miliardi in poco più di un anno e che è fortemente osteggiato da un fronte capitanato dalla influente Bundesbank, primo azionista della Bce. Anche oggi la Bce ha proseguito gli acquisti di Btp italiani e spagnoli, senza impedire però che lo spread si avvicinasse pericolosamente al record dei 389 punti (416 intraday) raggiunto lo scorso 4 agosto, un attimo prima anche l’Italia si aggiungesse alla lista dei Paesi aiutati. Con Berlino che non vuole finanziare le gestioni allegre dei bilanci altrui, l’Eurotower è costretta a un difficile compromesso: deve condurre acquisti mirati di titoli di Stato, sufficienti a evitare il tracollo del mercato ma non cosi’ ampi da consentire ai governi ulteriori esitazioni sull’austerity. Allo stesso tempo la sua strategia passa per il contatto diretto con i governi.


Che nel caso di Roma passano anche attraverso la Banca d’Italia il cui governatore, Mario Draghi, il 1ø novembre sarà il nuovo presidente della Bce. Tutto si gioca sui contenuti della manovra: alla Bce – secondo quanto filtra dall’Eurotower – non sono piaciute affatto le incertezze sulle misure, alcune delle quali annunciate e poi ritirate e sottoposte a veti politici incrociati. Trichet ha dato un chiaro segnale a Cernobbio dicendo che la Bce ‘’non può sostituirsi ai governi’’. Oggi a muoversi è stato il suo successore designato Mario Draghi: non si diano per scontati gli acquisti di bond, ha ammonito. Che la tensione sia alta sulla situazione italiana lo dimostrano le parole di Van Rompuy: la Ue ‘’deve aumentare la pressione’’ su Grecia e Italia affinchè mettano in atto le manovre ‘’da loro stessi concepite’’. Prima di giovedì, la Bce vuol vederci chiaro: dalle liberalizzazioni alle privatizzazioni su vasta scala, dai tagli agli stipendi pubblici al contributo di solidarieta’, mancano all’appello diversi dei punti ‘’suggeriti’’ da Trichet nella sua famosa lettera al premier Berlusconi di un mese fa.


Quindi, la paura sui mercati, come si è visto oggi, non si arresta. quella svoltasi in Europa è stata un’altra seduta al cardiopalma con gli indici impazziti e lo spread tra il bund e btp italiani che è schizzato a 370 punti. Le Borse del Vecchio Continente (Stxe 600 -4,14%) sono arrivate così a bruciare 254 miliardi di euro in capitalizzazione, la sola Milano 16, con Piazza Affari (Ftse Mib -4,83%) che si è ritrovata sui minimi di fine marzo del 2009. In più Moody’s, dopo le voci circolate sul negli ultimi giorni che davano vicino un possibile declassamento dell’Italia, ha precisato che il rating ‘’è attualmente Aa2 ed è sotto osservazione per un declassamento’’.


In tutto questo i credit-default swap sul nostro Paesi, i contratti derivati con cui ci si protegge dal rischio d’insolvenza, sono volati al massimo storico di 422,5 punti sulla piattaforma Cma. Ma livelli record sono da registrare anche per i ‘cds’ francesi (179 punti) e in forte rialzo sono finiti quelli greci (a 2.428 punti), irlandesi (825), spagnoli (410). Ad affondare i listini europei sono stati i nuovi timori per il possibile peggioramento della crisi nell’eurozona, con tensioni fin dal mattino anche sul debito dei paesi periferici dell’euro.


Gli spread dei Btp sul Bund sono arrivati a toccare toccare 370,3 punti base, con un rendimento per il titolo italiano del 5,57%. Ed è volato ad un nuovo record storico lo spread tra i titoli di Stato ellenici a 10 anni e il corrispettivo Bund tedesco. Il differenziale tra i due titoli e arrivato a 1.745 punti con un rendimento record per i buoni del tesoro greci del 19,32 per cento. La Bce ha poi annunciato di aver acquistato la scorsa settimana 13,305 miliardi di euro di titoli di Stato europei. L’ammontare è in rialzo rispetto ai 6,651 miliardi della settimana precedente. Una nuova ondata di vendite si è scatenata sulle banche (sottoindice dj stoxx -5,9%) con Francoforte che è finita sottotiro, chiudendo a -5,2%. Sui mercati alle preoccupazioni degli ultimi giorni si sono aggiunte le notizie della scorsa settimana secondo le quali la Federal Housing Finance Agency (Fhfa), l’agenzia Usa che controlla Fannie Mae e Freddie Mac, cercherà di recuperare miliardi di dollari in un’azione legale che potrebbe coinvolgere 17 istituti. Oltre ai grandi nomi americani (sotto i riflettori c’è soprattutto Bank of America) nell’elenco dei possibili coinvolti figurano anche grandi nomi europei come Deutsche Bank, Barclays, Rbs, SocGen, Credit Suisse e Hsbc. A livello settoriale nel credito le vendite hanno piegato Royal Bank of Scotland (-12,3%), Bank Of Ireland (-11,3%) e le greche Alpha Bank (-10,7%) e Efg (-9,86%) con Atene che ha perso il 3,14%. In un mercato tinto di rosso sono finiti sotto pressione gli automobilistici (sottoindice dj stoxx -5,8%) con Peugeot (-7%9, Daimler (-6,5%), Fiat (-6,4%). La corsa negativa ha affondato anche industriali (-5,6%), assicurativi (-5,4%) e tecnologici (-4,5%).