Francia, scoppio in sito nucleare. Wwf: “Rischio contaminazione”

PARIGI – ‘’Incidente chiuso e nessuna contaminazione’’. Dopo ore di panico, l’Autorità della Sicurezza Nucleare francese (Asn) ha decretato la fine dell’allarme per l’esplosione avvenuta in un impianto di trattamento per i rifiuti radioattivi, nel sud della Francia. L’incidente, che ha provocato 1 morto e 4 feriti, uno dei quali in gravi condizioni, è avvenuto nella città di Codolet (Gard), in prossimità del centro nucleare di Marcoule, nel sud della Francia. L’installazione è la Centraco, filiale di EDF. L’incendio scoppiato verso le 12.15 di ieri è stato spento dai vigili del fuoco luogo dopo circa un’ora. Ma la notizia ha fatto scattare immediatamente l’allarme per una possibile fuga radioattiva.


Nella zona è stata istituita immediatamente un’area di sicurezza. Poco dopo il Commissariato per l’energia atomica (CEA) ha assicurato che non si era verificata nessuna fuoriuscita radioattiva.


In seguito all’incidente l’Autorità per la Sicurezza Nucleare francese, l’Asn, ha attivato a Parigi il suo centro di emergenza, inviando ispettori alla prefettura di Gard e all’impianto. L’esplosione è avvenuta in un ‘’forno per la fusione del metallo di rifiuti radioattivi a bassa e molto bassa attività’’.


Poco dopo le 16 l’Asn ha dichiarato ‘chiuso’ l’incidente, sospendendo ‘’la sua organizzazione di crisi. Nessuna contaminazione è stata registrata – ha detto -, i feriti non sono stati contaminati e i prelievi effettuati all’esterno del fabbricato non hanno rilevato alcuna contaminazione’’.


Edf ha avviato un’indagine per determinare le cause esatte dell’incidente all’impianto nucleare di Centraco. Un portavoce del gruppo ha precisato che i rifiuti smaltiti nell’impianto “sono rifiuti radioattivi a bassa attività e a vita breve come i guanti, metalli usati per le costruzioni, che possono avere potenzialmente tracce di radioattività”.


Anche il portavoce di Edf ha confermato che non c’è stata alcuna ‘’fuoriuscita di radioattività’’.
Massima allerta a Torino, che dista poco più di 250 km dalla centrale di Marcoule. Si sta facendo un monitoraggio costante, ha detto il sindaco Piero Fassino. Anche la Protezione civile italiana ha attivato una unità di crisi per monitorare le possibili ripercussioni sull’Italia. Ma, citando una nota dell’Asn, sottolinea che ‘’si è trattato di un incidente industriale (non nucleare) avvenuto su un sito destinato a lavorare le scorie radioattive prima di avviarle alla fase di stoccaggio”.


Le associazione ambientaliste, però, non ci stanno. Il Wwf chiede l’intervento della Ue perché, dice, il pericolo c’è.


– L’impianto nucleare di Marcoule in Francia è usato per riciclare l’uranio e il plutonio contenuti nelle bombe nucleari e nelle barre di combustibile esaurite e farne MOX (Mixed Oxide Fuel), combustibile usato in impianti nucleari – afferma in una nota Sergio Ulgiati del Comitato scientifico del Wwf Italia -. Il Mox contiene plutonio e uranio di varia origine (riciclato, impoverito o naturale). Siccome la sua produzione richiede una serie di fasi molto delicate di separazione del plutonio e dell’uranio dal combustibile esaurito o dagli ordigni nucleari smantellati, il rischio di tale lavorazione è evidente, e così pure la possibilità di fuoriuscita di materiale altamente contaminato in atmosfera. Resta pertanto il timore – sottolinea Ulgiati – che l’incidente possa aver coinvolto anche scorie di elevata attività e per questa ragione sono necessarie informazioni chiare e dettagliate”.