Libia, assedio Bani Walid, dal Cnt ultimatum a civili

BANI WALID – Gli insorti libici che da giorni assediano Bani Walid, roccaforte a sud di Tripoli ancora in mano ai lealisti, hanno dato due giorni ai residenti per lasciare la città, prima di sferrare l’attacco decisivo.

L’annuncio è stato trasmesso a più riprese via radio. Ieri e lunedì decine di famiglie sono state viste uscire dal centro abitato sulle loro automobili, dopo che le forze di Gheddafi hanno abbandonato alcuni checkpoint in periferia. I civili che hanno lasciato la città hanno parlato di intensi scontri a fuoco nell’area, mentre i raid della Nato hanno supportato nei giorni scorsi le incursioni delle forze pro-Cnt colpendo alcune postazioni lanciarazzi.

Unione Africana: oggi si decide su situazione Paese


Secondo l’Unione africana, che ancora non ha riconosciuto il Cnt, in Libia occorre “creare un governo provvisorio che comprenda tutte le parti”, compresi dunque anche i lealisti di Gheddafi, per preparare “un governo democratico eletto attraverso un’elezione democratica, preceduta da una costituzione provvisoria”. Per discutere della situazione nel Paese, la commissione della Ua sulla Libia, che comprende dirigenti della Repubblica del Congo, del Mali, della Mauritania e dell’Uganda, si riunirà oggi a Pretoria, in Sudafrica, uno dei Paesi che non hanno riconosciuto il Cnt. L’Unione ha cercato nei mesi scorsi di assumere un ruolo diplomatico di primo piano e mediare tra il regime e i ribelli, senza successo. Molti membri della Ua hanno sostenuto in passato Gheddafi e accusato i Paesi della Nato di intervenire per mettere le mani sul petrolio, mentre a loro parere sarebbe stata auspicabile una soluzione raggiunta in seno all’Unione.

Gheddafi incita a guerra santa


Muammar Gheddafi non molla, torna a proclamare una ‘guerra santa’ contro i colonialisti e promette che i suoi combatteranno “fino alla vittoria”, mentre resta fragile la situazione sul fronte militare, con le forze del rais che sostanzialmente resistono nelle ultime due roccaforti nel nord del Paese, Sirte e Bani Walid, e che anzi colpiscono i ribelli nelle retrovie attaccando la raffineria di Ras Lanuf a est.