Per la scuola l’Italia spende poco

ROMA – L’Italia investe poco sull’istruzione, certamente meno della media Ocse. Il nostro Paese riserva alla scuola il 4,8% del Pil, mentre in media i paesi Ocse le garantiscono il 6,1%. Meno dell’Italia investono solo la Slovacchia (4%) e la Repubblica Ceca (4.5%). Germania e Ungheria riservano la stessa quota dell’Italia. Lo rileva il rapporto Ocse sull’educazione, diffuso ieri.


Per quanto riguarda l’investimento per studente delle scuole, dal 2000 al 2008 in Italia è aumentato del 6%.
Dopo la Francia, l’Italia è il paese con il minor incremento: la crescita media Ocse si attesta infatti al 34%. Aumentato di poco anche l’investimento per gli universitari: 8% contro il 14%.


Ridotte infine anche le risorse per l’istruzione messe a disposizione dai privati: corrispondono solo all’8,6% del totale della spesa, contro il 16,5% della media Ocse.


La spesa per studente passa dagli 8.200 dollari della scuola dell’infanzia ai 9.600 dell’università. La media Ocse oscilla invece dai 6.200 dell’infanzia ai 13.700 dell’università.


Numeri che mostrano un gap più ampio tra l’Italia e gli altri Paesi per quanto riguarda gli investimenti sugli studi accademici.