Caso Tarantini, scaduto il termine dell’audizione

ROMA – Ieri era l’ultimo giorno utile tra quelli indicati dalla procura di Napoli per ascoltare Silvio Berlusconi come testimone nell’inchiesta sul ricatto che avrebbero realizzato ai suoi danni Gianpaolo Tarantini e Valter Lavitola.


I magistrati avevano offerto al premier la possibilità di scegliere la data dell’incontro ponendo un calendario di 4 giorni, da giovedì a domenica. Ma il premier, in una lettera al Foglio, ha fatto capire che l’interrogatorio non si svolgerà, almeno nelle forme previste dai magistrati.


– Non ho intenzione di respingere una richiesta di testimonianza, che è mio interesse rendere, ma questa ha l’aria di un trappolone politico – mediatico – giudiziario. Pretendo però come ogni cittadino che i magistrati rispettino anche loro la legge – ha scritto il Cavaliere.


Una posizione in sintonia con l’iniziativa dei suoi legali che hanno consegnato alla procura una nuova istanza in cui si sottolinea che l’interrogatorio è un atto superfluo in quanto Berlusconi ha già riferito quanto aveva da dire in un memoriale e che se i pm vogliono porgli domande direttamente, ciò deve avvenire con la presenza del difensore e col riconoscimento della facoltà di non rispondere: secondo i legali, il premier in questa vicenda non è da considerare parte lesa e quindi persona informata dei fatti (obbligata a rispondere), bensì un imputato in procedimento connesso, riferendosi al caso Ruby sul quale dovrà pronunciarsi il Tribunale di Milano.


La posizione della procura è stata ribadita più volte dal procuratore Giovandomenico Lepore e dal procuratore aggiunto Francesco Greco: i pm vogliono sentire Berlusconi e solo nel ruolo di testimone.
Tutto lascia credere dunque che già da questa mattina i magistrati possano cominciare a esaminare le procedure per chiedere che la Camera dei Deputati autorizzi l’accompagnamento coattivo del testimone.
Una volta concluso il procedimento sul presunto ricatto al premier – la cui prossima scadenza è rappresentata dall’udienza mercoledì davanti al Tribunale del Riesame – i magistrati dovrebbero approfondire la questione delle presunte tangenti per gli appalti Finmeccanica emersa dalla intercettazioni telefoniche.


Notti brave di un ‘premier a tempo perso’


BARI – Di giorno un “primo ministro a tempo perso”, di notte “il politico più sexy” in circolazione, con la fila di ragazze fuori la porta della sua camera da letto. L’autoritratto di Silvio Berlusconi emerge dalle telefonate allegate agli atti dell’inchiesta di Bari sul giro di ragazze ed escort reclutate da Giampaolo Tarantini per allietare le serate nelle sue residenze private.

PREMIER A TEMPO PERSO – È lo stesso Berlusconi ad ammettere che ha difficoltà a dividersi tra il lavoro e le notti brave. “Vedi Marystell, io a tempo perso faccio il primo ministro – dice alla Polanco, una delle ‘Olgettine, le ragazze che vivevano negli appartamenti alle porte di Milano pagati dal ragionier Spinelli – e quindi me ne succedono di tutti i colori”.

11 IN FILA FUORI DALLA CAMERA – Ma le difficoltà non lo fermano. Il primo dell’anno 2009 Berlusconi parla con Tarantini, che gli racconta di aver passato il capodanno con Manuela Arcuri, Belen e Claudia Galanti. “Mamma mia, eri messo benissimo… con le tre donne più belle d’Italia” commenta il Cavaliere. Che poi però racconta il suo di ultimo dell’anno: “io sono qua assediato da quando hanno visto che sono stato dichiarato da Playboy il politico più sexy… non ho scampo con questi qua. Ieri sera avevo la fila fuori dalla porta della camera… erano in 11… io me ne son fatto solo 8 perché non potevo fare di più… non si può arrivare a tutto. Però stamattina mi sento bene sono contento della mia capacità di resistenza agli assedi della vita… che cosa ci tocca fare la notte del primo dell’anno”.

TUTTE SULL’AEREO PRESIDENZIALE – A pagare le spese delle ragazze per raggiungere le ville del premier era spesso Gianpi Tarantini. Ma è anche capitato che queste volassero direttamente con l’aereo presidenziale. E’ accaduto il 26 novembre del 2008, quando Berlusconi comunica a Tarantini che la cena a palazzo Grazioli è saltata perché lui deve andare a Milano per “risolvere un guaio”. “Veniamo con lei” rilancia l’imprenditore barese, “se ci da mezz’ora, il tempo di fare la valigia, veniamo”. E il Cavaliere gliela concede. Tanto che, annota la Gdf, “l’aereo atterra a Milano con il gruppo”.

RAGAZZE ‘FORAGGIATISSIME’ – La Finanza annota che le ragazze ricevevano qualcosa da Berlusconi. In una telefonata con Tarantini il 17 ottobre 2008, a far intendere che si tratti di denaro. “Riferendosi alle ragazze che hanno trascorso la notte a palazzo Grazioli – riassume la Gdf parlando di quanto dice il premier – tra l’altro sottolineava: ‘guarda che hanno tutto per pagarsi tutto da sole queste qua eh, alludendo, evidentemente, al fatto che era stato dato loro il necessario. Motivo per cui Tarantini non doveva sentirsi obbligato a corrispondere loro alcunchè”. E quanto Tarantini quasi si scusa – “ma stia tranquillo presidente, non c’è problema” – il Cavaliere ribadisce: “Eh vabbè, ma non… perché hanno… sono foraggiatissime”.

‘FACILI’ O ‘D’IMMAGINE’ – Ad Arcore, Villa Certosa o palazzo Grazioli entrano due tipi di ragazze, le “facili” e quelle “d’immagine”: le prime “disponibili ad incontri sessuali”, le seconde per fare “da cornice all’evento”. E c’era un look preciso quando si valicava la soglia delle residenze presidenziali. Massimiliano Verdoscia, amico e socio di Gianpi, lo spiega a Ioanna Visan. “Quando giovedì vai lì – le dice il 30 settembre 2008 – mi raccomando il look… capello sciolto, trucco non troppo evidente, capito? un vestito sobrio, nero, che però metta in mostra… le tue forme… e poi tu sai il tuo charme quale è…”.

CANCELLIAMO L’ARCURI, E’ VOLGARE – Il sogno di Gianpaolo Tarantini è però quello di far prostituire “in coppia” Manuela Arcuri e Francesca Lana in favore di Silvio Berlusconi. Un sogno irrealizzato perché il 18 febbraio del 2009 Berlusconi confidò a Gianpi di “essere rimasto molto indignato per la volgarità” espressa da Manuela Arcuri in un’intervista a ‘Le Iene’, ritenendola non più gradita. “Meno male che non è stata qui – dice – perché sennò mi sarei sentito imbarazzato di essere andato con una t… così. Vabbé cancellata”.

‘POI CE LE PRESTIAMO’ – Nonostante il mezzo passo falso Gianpi continua a portare le ragazze nelle ville del Premier. Con una confidenza sempre più stretta. Ecco cosa dice il 10 ottobre 2008 il capo del governo: “…e scusa portatele per te e poi io mi… porto le mie… poi che le prestiamo insomma…”.

ROSSELLA E DEL NOCE ‘ESCA’ PER LE DONNE – Se poi le ragazze avessero avuto dubbi a partecipare alle serate, il premier aveva la soluzione: convocare il presidente di Medusa Carlo Rossella e il direttore di Rai Fiction Fabrizio del Noce, “per fornire alle ragazze lo stimolo a partecipare”. “Che cosa dici – afferma con Gianpi il 23 settembre 2008 – se chiamiamo anche Rossella che c’ha una ragazza che canta in Vaticano molto brava? Magari invitiamo anche Fabrizio Del Noce, il direttore della fiction della Rete Uno della Rai, così le ragazze sentono che c’è qualcuno che ha il potere di farle lavorare”.

‘VOGLIO FARE IL BRAVO, SONO STANCO’ – Dopo tante serate, anche il premier però sembra non averne più e si sfoga al telefono con Tarantini, l’11 gennaio del 2009. “Adesso, poi, voglio fare il bravo, perché non posso più andare avanti, mi devo riposare di più, sono davvero molto stanco”.