Milanese (Pdl) salvato dall’arresto, lui: “Ha prevalso voto di coscienza”

ROMA – La Camera dei deputati ha respinto la richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti del deputato Marco Milanese (Pdl). L’ex consigliere politico del ministro dell’Economia Giulio Tremonti è salvo per una manciata di voti: Montecitorio ha evitato l’arresto con soli 3 voti in più rispetto ai necessari.


Milanese, accusato di corruzione e favoreggiamento aveva annunciato mercoledì l’autosospensione da gruppo parlamentare e partito del Pdl. Dopo il voto ha esclamato: “Oggi la coscienza ha prevalso”.


I contrari all’arresto sono stati 312, la maggioranza richiesta era di 309. I favorevoli si sono fermati a quota 305, che in realtà erano 306, perché il voto del vicesegretario del pd Enrico letta non è stato registrato per un errore tecnico.


La maggioranza tira un sospiro di sollievo ma la votazione non è stata facile: sono 7, secondo i tabulati, i franchi tiratori che hanno votato con le opposizioni per l’arresto. L’opposizione, infatti, schierava 299 deputati ed i sì all’arresto sono stati 306.


I banchi della maggioranza, altro segno di disagio, non erano al completo. Mancavano 8 deputati: 6 del Pdl, uno della Lega, uno di Noi sud. E non tutti assenti giustificati. Lo era sì Alfonso Papa, agli arresti a Poggioreale, mentre i ministri Giulio Tremonti e Franco Frattini erano in missione all’estero. Tremonti era in volo per Washington, dove prenderà parte alla riunione del Fmi ma ha probabilmente deciso di non esserci per evitare imbarazzi. A quanto si apprende, alcuni deputati pidiellini avrebbero giudicato “immorale” l’assenza.


Dura Daniela Santanché, sottosegretario all’Attuazione del programma:
– E’ umanamente vergognoso che Tremonti non fosse in aula. Nella vita, come in politica, bisogna essere uniti nella buona e nella cattiva sorte. Noi ci abbiamo messo la faccia in nome del garantismo e in difesa delle prerogative del Parlamento. Non abbiamo visto la sua ed è ingiustificabile.


La differenza tra Milanese (salvato) e Alfonso Papa (mandato in carcere) l’hanno fatta 19 deputati: quelli che il 20 luglio hanno votato per mandare in carcere Papa e che ieri si sono schierati per salvare Milanese. A luglio i deputati che votarono per negare l’arresto furono 293 (non furono sufficienti perché i sì furono 319); ieri quelli che sono riusciti a salvare Milanese sono stati 29 di più: probabilmente i leghisti che l’altra volta decisero di scaricare Papa.

Berlusconi: “Solo 7?”


“Solo sette voti?”. E’ la domanda che il premier Silvio Berlusconi rivolge quasi incredulo e visibilmente irritato al ministro della Difesa, Ignazio La Russa, al momento della proclamazione dei voti che hanno negato l’arresto a Milanese.


Bossi: “Noi alleati leali”


“Lo avevo detto che la Lega non avrebbe fatto cadere il governo. Abbiamo dimostrato di essere alleati leali”. Così Umberto Bossi commenta l’esito del voto.


Il leader del Carroccio spiega anche che Berlusconi ieri a Palazzo Grazioli non gli ha chiesto consigli sull’opportunità o meno di dimettersi.


– Non mi ha chiesto niente – ha detto smentendo quanto viene riferito da alcuni retroscena giornalistici -Vedremo giorno per giorno – ha poi risposto a chi gli chiedeva una previsione sulla tenuta del governo fino a fine legislatura.