Una magia di Seedorf spiana la strada del diavolo

MILANO – L’emergenza infortuni continua, e qualche incertezza pure. Ma il Milan trova contro il Cesena una gran partita di Clarence Seedorf che, con un gol da cineteca in apertura di match, e poi dettando i tempi e i ritmi della squadra da fuoriclasse, riporta il Milan alla vittoria, la prima di questo campionato. Allegri, che deve fare a meno di una squadra intera di titolarissimi, aveva chiesto ai suoi tre punti per ripartire dalla stessa identica posizione di classifica dello scorso campionato.

La squadra, pur mostrando ancora amnesie e un equilibrio non sempre perfetto, lo ha accontentato con una gara fatta di cuore, di pressing e di sacrificio anche da parte di giocatori che non sembrano adattissimi a questo incarico come Cassano (bella la prova del barese) e El Shaarawi. Il Milan si presenta con Emanuelson trequartista (in pratica un centravanti arretrato) e Seedorf mezz’ala sinistra, cioé quel ruolo che ‘mister x’ inseguito per tutto il mercato e che Allegri aveva provato ad affidare ad Aquilani, sabato in panchina.
La gran magia dell’olandese al 5’ mette subito in discesa la gara e il Cesena, per il quale Giampaolo aveva pensato a qualcosa di meno audace del 4-3-3 che ha fruttato finora zero punti, è costretto a cambiare. Va più avanti Guana che era partito davanti alla difesa, con Eder in panchina (c’é Martinez, con Martinho a centrocampo).

Nella ripresa, con il risultato ancora da inseguire, il correttivo con Ghezzal per Martinez ed Eder al posto di Candreva. Dopo il gol di Seedorf comunque c’era spazio in campo e il Milan, girando bene palla, aveva continuato a premere creando ancora qualche occasione da gol.

Il Cesena si era visto meno, ma quando si è affacciato ha fatto emergere le apprensioni consuete dei rossoneri in difesa. Al 20’ cross rasoterra di Candreva, Abbiati tenta di arrivarci di piede e non tocca la palla, che, per sua fortuna non è intercettata neanche da Martinez nell’area piccola.

Comunque questo Milan senza prime punte, con Seeedorf ad inventare quasi tutto – i ritmi del possesso e gli allunghi – è convincente dalla cintola in su e in difficoltà quando viene attaccato. I quattro rossoneri dietro, spesso molto alti, sono costretti ad interventi al limite del regolamento. Taiwo becca il giallo al 30’ e un attimo prima dell’intervallo è graziato dall’arbitro Giannoccaro che non se la sente di cacciarlo per un intervento da dietro su Guana. Deve provvedere Allegri che lo sostituisce con Zambrotta al 7’ della ripresa, quando anche Yepes finisce sul taccuino dell’arbitro per aver fermato Mutu con le cattive. Allegri manda anche in campo Aquilani dal 21’ per El Shaarawi, che si era sfiancato in un pressing costante sui difensori avversari e che aveva avuto l’occasione per raddoppiare in apertura di ripresa servito da un preciso passaggio di Emanuelson. Ravaglia si è superato respingendo.

La partita non fornisce altre emozioni perché il Milan ha l’umiltà di controllare con grande attenzione il gioco. Allegri dal 21’ in avanti lascia in campo una sola punta e si copre.

Il Cesena – lo dimostrano i suoi zero punti – non può scardinare la difesa del Milan quando è schierata. Qualche spicciolo anche per Inzaghi accolto da un’ovazione ma mercoledì prossimo contro il Viktoria Plzen è indispensabile recuperare almeno Ibrahimovic e Ambrosini, visto che il ‘giovane’ faraone non è in lista Uefa e i rossoneri devono cominciare a far punti anche in Champions League.