L’ape regina a letto col premier: “Romantico”

ROMA – Io “ero innamorata”, è stato “l’unico uomo che mi abbia fatto sentire donna”. Così Sabina Began, l’ape regina indagata dalla procura di Bari nell’ambito dell’inchiesta sulle escort portate da Gianpaolo Tarantini nelle residenze del premier, racconta a ‘Vanity Fair’ la sua prima notte con Silvio Berlusconi. E sulle altre ragazze che hanno avuto rapporti con il Cavaliere, dice: “non mi sono mai rassegnata all’idea di vederlo con altre donne. Sono convinta che lo volessero usare… Cercavo di mettero in guardia ma queste ragazze gli facevano girare la testa”.


Sabina conosce il premier il 29 settembre del 2005, il giorno del compleanno. “Mi chiama Raffaella Zardo e mi dice che devo andare in Sardegna per un’importantissima festa a sorpresa, e che un aereo privato mi aspetta all’aeroporto di Roma – racconta – Arrivammo in una villa che non avevo mai visto: ad aspettarci c’era Silvio Berlusconi”.


– Arrivammo al laghetto. E, preso coraggio, dico: ‘Presidente, ma se un giorno dovessi avere un fidanzato, lei mi concederebbe una gita romantica qui, con lui?’ – prosegue la Began – Ma Berlusconi mi guarda fisso negli occhi, mi gela il sangue e dice: ‘No. A meno che non ti fidanzi con me. Ma, per farlo, mi devi prendere la mano’. Da quel momento non mi ha più lasciata”. L’Ape regina racconta che Berlusconi le “sussurrava all’orecchio, era come se mi ipnotizzasse. Dopo un paio d’ore ero cotta”. A quel punto “guardo Berlusconi e gli dico: Voglio passare la notte con lei’. Era imbarazzato”. Ma poi l’imbarazzo passò. “Il presidente era romantico, fu una notte meravigliosa. Ero innamorata. È l’unico uomo che mi abbia fatto sentire donna. Una sera a cena mi disse che ero speciale, aveva capito che mi ero data a lui in modo autentico: ‘Le donne possono ferire. A me è capitato. Perché hai voluto stare con me?’. Gli risposi che avevo avuto uomini famosi. Potevo scegliere con chi andare. E avevo scelto lui”.


Da quel momento il rapporto è andato avanti.


– Silvio capiva che ero presa, ma non voleva responsabilità – dice Began – Credo avesse paura di legarsi, avvertiva la differenza di età. Stava bene con me e non voleva un rapporto di solo sesso. Cercava complicità con una donna che aveva capito il suo bisogno di rilassarsi, di sentir scorrere la vita.


Poi però arrivano le altre e le cose si complicano.


– Ho sofferto per questo. Capivo il suo spirito, ma volevo essere l’unica. Invece così in un certo senso dovevo farmi da parte. Forse non mi sono mai rassegnata all’idea di vederlo con altre donne. Sono convinta che lo volessero solo usare. Cercavo di metterlo in guardia, ma credeva che fosse gelosia. Mi mostrava i loro sms e io gli replicavo che erano parole vuote. Ora, guardando le intercettazioni, se ne è reso conto. Lui non è certo uno sprovveduto, ma queste ragazze gli facevano girare la testa.


Quanto alle accuse, la Began nega di aver portato escort a casa del premier.


– Mai. Non ho mai detto a nessuno di prostituirsi. Se incontravo qualcuna che ritenevo all’altezza di una serata a Palazzo Grazioli, le proponevo di venire. Le mie erano ragazze di scena, servivano al piacere degli occhi. Fine. L’ho detto al magistrato: né denaro né sesso.


Infine ripete che a presentarle Tarantini fu la deputata del Pdl, Elvira Savino e lei lo presentò a Berlusconi.
– Tarantini ha colpito un lato debole del presidente – conclude – Ma non gli ha detto che si trattava di escort: lui le avrebbe schifate.