Il Napoli umilia l’Inter a San Siro

MILANO – Il Napoli vince la ‘sfida scudetto’ a San Siro per tre reti a zero e si candida al titolo: il risultato non rende merito all’Inter che inizia bene ma Rocchi, l’arbitro della sezione fiorentina, non è in serata è scatena una rissa prima dell’intervallo con l’espulsione prima di Obi (somma di gialli), poi di Claudio Ranieri. L’arbitro concede un rigore al Napoli molto dubbio per un contrasto iniziato fuori dall’area tra Obi e Maggio. Il nigeriano, ammonito precedentemente per un fallo inesistente, è stato punito con un altro giallo e quindi espulso. E’ l’episodio chiave di una partita che aveva visto l’Inter prevalere sul campo, con il Napoli guardingo e cauto. Ammonizioni, proteste, espulsioni pesano su un match che poteva essere più equilibrato e combattuto alla pari da due squadre forti con eccellenti individualità.


A San Siro sembrava festa con il ritorno di Maicon in grande spolvero ma invece esulta Walter Mazzarri nel giorno del suo compleanno. Ranieri aveva caricato i suoi e i nerazzurri sono entrati in campo con il piglio giusti con Maicon in grande evidenza sulla fascia destra. Pazzini stringe i denti e gioca. Forlan prova il tiro da fuori, si vede un bel gioco, spesso di prima con spunti di pregio. Cambiasso e Lucio, due colonne, manca ancora all’appello Alvarez. Nel complesso la squadra gira anche se con un po’ di disordine in alcune circostanze. Sull’altro fronte i vedono poco Hamsik e Lavezzi – che però poi risulteranno decisivi assieme a Maggio -, Pandev è surclassato da Zanetti. Ma si vede Maggio in stato di grazia.


La difesa è solida, il centrocampo argina la forza d’urto dell’Inter. E le ripartenze sono l’arma letale del Napoli di Mazzarri. Protagonista della serata milanese è Rocchi che al 10’ ammonisce Obi per un presunto fallo su Lavezzi. Un fischietto scatenato: al 41’ Obi va a dare man forte a Chivu (che ha dei problemi, gli stassi accusati a Mosca) ma atterra Maggio. Rigore: calcia Hamsik, para Julio Cesar ma non trattiene, piomba Campagnaro. Uno a zero per il Napoli. Si scatena il parapiglia in campo: protesta l’Inter in modo corale. Julio Cesar rischia moltissimo: il portiere perde le staffe e affronta Rocchi in modo ruvido. Ranieri si fa prendere dal nervosismo: espulso pure lui al rientro negli spogliatoi. Si va al riposo ma ora il Napoli sa che può chiudere la partita.


L’Inter in dieci e un pò ammaccata non riesce a trovare le energie sufficienti per ribaltare la partita. i nerazzurri sembrano aver perso lucidà, non ci credono e i tentativi sono sterili, mentre cresce la forza degli azzurri. L’Inter si sbilancia e viene trafitta al 12’: Mascara serve Maggio. Su di lui c’é Nagatomo che si mostra ingenuo e ingenuamente si fa ‘gabbare’ dal partenopeo.


Il raddoppio è la mazzata finale dell’Inter che parte all’arrembaggio senza però ragionare. Sentimento senza la ragione: ed arriva anche il terzo gol: al 30’ un grande Lavezzi trova la verticalizzazione giusta per Hamsik che, dopo aver fallito il rigore, questa volta non può sbagliare. E infatti porta in paradiso i tifosi napoletani che – sul tre a zero – possono rilassarsi e concedersi un’altra notte di gloria. Il Napoli è apparsa più squadra, compatta e armoniosa, omogenea: un gruppo davvero maturo per nutrire legittime speranze per centrare importanti traguardi. Per l’Inter, invece, gli esami non finiscono mai: il biglietto da visita di Ranieri, due partite, due vittorie, era stato ottimo. Però alla squadra manca qualcosa, forse le gambe, perché cuore e volontà si sono viste stasera. Qualcuno – come Forlan – deve crescere. Alvarez è un punto interrogativo.

Chivu non sta bene e neanche Pazzini. Zarate non fa sempre il miracolo. le cose devono quadrare meglio ma nulla è perduto. Ranieri può chiedere ancora alla squadra di battersi per lo scudetto. Il campionato è ancora lungo.