Aperti a Pescara i lavori del Cram

PESCARA – Con un’importante protocollo d’intesa firmato con gli Assessorati regionali allo Sviluppo Economico, Agricoltura e Turismo, Centri Estero di Camere di Commercio e Confindustria regionali si è conclusa ieri a Pescara la prima giornata del Consiglio regionale degli abruzzesi nel mondo (Cram). Il documento, che vuole mettere in rete, in sistema, Regione, enti economici e associazioni di corregionali emigrati, è stato siglato alla presenza del presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, che nel suo intervento ha spiegato di come, in questo periodo di dura crisi che colpisce l’Italia e regioni come l’Abruzzo non si può più essere “politicamente corretti”, come si faceva un tempo “quando si prometteva tutto a tutti”.
– Oggi non è più possibile – ha detto il Governatore abruzzese – nel passato i fondi elargiti (dal Cram, ndr) hanno generato la conseguenza che qualche consigliere regionale ha inserito anche il vostro fra gli enti da abolire.


Chiodi ha lamentato che gli abruzzesi hanno il vizio di lamentarsi sempre “contrariamente, per esempio, ai veneti”, ma anche che “le storie degli abruzzesi emigrati sono la nostra fierezza e, quindi, il Cram crea fierezza”.


Questa in corso all’aula “Corradino D’Ascanio” del Consiglio regionale di Pescara, è la terza assemblea del Cram. Un’assemblea in cui risulta difficile programmare nuove iniziative, ad eccezione di quelle che non richiedono importanti impegni finanziari. D’altronde, nei tre anni dell’era in cui la Consulta è presieduta dall’assessore al ramo Mauro Febbo, il bilancio a favore delle politiche sull’emigrazione si è ridotto drammaticamente. Anche il protocollo firmato, se non viene finanziato dagli altri enti e assessorati coinvolti rischia di rimanere lettera morta.


Quasi tutti i 59 consultori abruzzesi si sono dati appuntamento da ieri fino a domani perché il Cram per legge (la 47/2004) si deve fare comunque. Febbo si è detto “non felice” di questa situazione di bilancio che colpisce anche altri settori regionali e ben “il 65% dei capitoli dell’altra mia delega quella dell’Agricoltura, che sono a zero euro”.


– Basti pensare che quest’anno – ha sottolineato – era a rischio pure la nostra partecipazione al Vinitaly di Verona (la fiera del vino più importante al mondo) e per la prima volta non abbiamo partecipato alla fiera del turismo Bit di Milano.


Il consigliere regionale e Cram di opposizione, Franco Caramanico, ha detto che “solo chi non ha avuto la fortuna di conoscere da vicino l’esperienza dell’emigrazione può pensare che il Cram (che non è un ente) si debba chiudere” alla stregua degli altri. Ha poi commentato che la Regione ha cominciato a tagliare i fondi di tutti gli altri settori per rientrare nell’enorme debito che si è creato nella Sanità. Caramico, però, ha difeso il ben fatto e l’opportunità di investire quanto fatto per l’Emigrazione dalla precedente Giunta di centro-sinistra, dove lui era assessore all’Ambiente e seguiva con interesse e passione le vicende dei corregionali emigrati.
In mattinata è intervenuto anche Nazario Pagano, presidente del Consiglio regionale, in questa legislatura molto vicino alle comunità di abruzzesi all’estero (anche più dello stesso Febbo), che ha sottolineato i valori importanti, fondati sulla sacralità della famiglia, di cui sono portatori gli emigrati “che ho avuto modo di constatare nelle mie missioni in Canada e Venezuela”.


Pierluigi Spiezia