Imprese: “A Capri no politici sul palco, dovranno ascoltare”

ROMA – Le imprese non allentano il pressing sul governo. E non si scioglie il gelo tra il premier e gli industriali guidati da Emma Marcegaglia che, all’indomani della nuova lettera inviata a Silvio Berlusconi con l’ultimatum sul dl sviluppo, ricevono un apprezzamento pubblico da parte del capo dello Stato, con il richiamo all’importanza ‘’propositiva’’ del loro Manifesto.


Pronti ad un’ulteriore pressione i giovani imprenditori di Confindustria. La strada per “uscire dalla crisi è ancora lunga” e “crescere è essenziale”; bisogna mettere in campo politiche che la possano “stimolare”, ma “si continua a non voler compiere un passo in avanti significativo”. Se le “cose stanno così: Alziamo il volume: diamo voce al futuro”. Con questo ‘grido’ si preparano all’appuntamento di Capri, il 21 e 22 ottobre. Il consueto convegno d’autunno, giunto alla 26ma edizione, che quest’anno si presenta con una novità di peso: per la prima volta nessun politico sarà sul palco a parlare, “né di maggioranza, né di opposizione”, come preannunciato dal presidente degli industriali under-40, Jacopo Morelli.


L’invito a loro rivolto è ad ascoltare. Al momento, ad aver confermato la presenza in platea è il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, sabato mattina quando interverrà il leader di Confindustria. Una scelta “rivoluzionaria”, come Morelli stesso l’ha definita, maturata alla luce delle “zero risposte” alle proposte già rivolte all’esecutivo insieme agli appelli all’intera classe politica; quindi, “zero politici”. Così i giovani di Confindustria tornano all’attacco, con il loro ‘Manifesto’ per “costruire un’Italia nuova”, dando voce – come chiedono loro – “a quelle realtà che, in sottofondo, fanno impresa in modo nuovo e soprattutto parlano in modo nuovo”. Rendendo, quindi, “i giovani protagonisti del cambiamento”.


Idee che partono, per questo, dal loro rilancio, anche nell’attività imprenditoriale: abbassando le tasse per i giovani e abbattendo l’Irap sulle start up. Fisco e lavoro, dunque, ma anche pensioni, con l’innalzamento più rapido dell’età. Proposte che la squadra di Morelli ha presentato al presidente della Repubblica, che li ha ricevuti al Quirinale.


Sollecitando ciascuno a fare “la sua parte”, Napolitano parlando in occasione della cerimonia di consegna delle onorificenze ai cavalieri del lavoro ha riconosciuto che “molto sta facendo il mondo delle imprese anche in modo propositivo ed è importante: lo testimonia il ‘Progetto per l’Italia’’’, il Manifesto di Confindustria, Abi, Rete Imprese, Ania e Alleanza delle Cooperative del 30 settembre in cui si indica “la strada delle riforme e della crescita in un contesto di stabilità dei conti pubblici”, attraverso 5 priorità (riforma fiscale, pensioni, cessioni del patrimonio pubblico, liberalizzazioni e semplificazioni, infrastrutture).


Manifesto non sposato dal leader della Cgil:
– Le imprese pensano che le risorse si trovino attraverso la riforma previdenziale, noi abbiamo esattamente l’approccio opposto – ha detto Susanna Camusso.


Riferendosi ai giovani imprenditori, Napolitano ha apprezzato “il loro slancio e il coraggio delle loro idee”, ha detto il capo dello Stato. Riconosciuto, dagli stessi, come “modello”.


Al termine della cerimonia, Marcegaglia incontra Berlusconi: si scambiano una ‘fredda’ stretta di mano. “Volevo salutarla”, dice il leader di Confindustria. Il premier porge la mano, la saluta a sua volta. Fine della conversazione.