Colle pressa Berlusconi: «Dare risposte all’Ue»

ROMA – Le critiche all’Italia al Vertice Europeo e l’ultimatum di 48 ore per presentare un pacchetto di misure strutturali per lo sviluppo al governo Berlusconi hanno allarmato Giorgio Napolitano, che ha ricevuto il premier al Quirinale per sapere dalla sua viva voce come intenda superare l’impasse e raccomandargli di non sprecare l’appuntamento di mercoledì dando risposte concrete. Il capo dello Stato ha contattato anche l’opposizione per capire se almeno in questa fase cruciale sia possibile fare alcune scelte largamente condivise che apparirebbero più convincenti ai partner europei. Sembra proprio di no.


Per il Pd, con questo governo non è possibile nemmeno confrontarsi, hanno detto Enrico Letta e Bersani. Meno tranchant, ma altrettanto negativa, la risposta del leader dell’UDC Casini. Sul faccia a faccia Napolitano-Berlusconi che si è svolto per 50 minuti prima dell’ora di pranzo, il riserbo è assoluto. E’ stato un incontro interlocutorio in attesa del Consiglio dei Ministri che si è poi riunito in serata. E’ facile immaginare che il presidente della Repubblica abbia rinnovato i forti e pressanti richiami a fare presto, a presentare misure in grado di superare l’esame europeo. Mercoledì scorso, ricevendo i Cavalieri del Lavoro, Napolitano mostrò di condividere la ”preoccupazione” con cui l’Europa guarda alle ”difficoltà” del governo italiano, ai ritardi nell’attuazione degli impegni assunti per mettere in sicurezza i conti pubblici e per respingere gli attacchi speculativi. I decreti di luglio e agosto, ricordò Napolitano sono ancora ”in attesa di attuazione” e anche di essere integrati con misure per la crescita e lo sviluppo, e sono ”impellenti” alcune riforme strutturali.


Di fronte a tutto ciò, secondo Napolitano occorrerebbe ”una forte, netta assunzione di responsabilità” da parte di tutti. Se le scelte fossero ”largamente condivise”, ha sottolineato, sarebbero più credibili ed efficaci.

Perciò le forze politiche dovrebbero mettere da parte calcoli elettorali, essere lungimiranti, non giocare al rinvio, anzi dovrebbero ”avere l’assillo di dare risposte convincenti” sia ai nostri partner europei che ai ceti popolari e ai giovani. Ma non sembra questa l’aria che tira.


Berlusconi ha continuato ad accusare i suoi oppositori di fare demagogia. Pierluigi Bersani, il segretario del maggior partito di opposizione, ha detto a Napolitano che con il Cavaliere è impossibile confrontarsi, serve una discontinuità, un cambiamento di governo, perchè questo non è in grado di affrontare i problemi dell’Italia. Il governo vari i suoi provvedimenti, e noi ”diremo la nostra”, ha sottolineato Bersani. Anche Pierferdinando Casini, dopo uno scambio di idee con Bersani, ha allargato le braccia:
– Serve un governo forte, in grado di assumere impegni con l’Europa e di mantenerli, e anche di difendere la dignità nazionale.